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L'Aria che Tira, l'inquietante scenario di Alan Friedman: “Inverno devastante. Putin ammazza il Pil”

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Alan Friedman, giornalista americano, è ospite dell’edizione dell’11 luglio de L’Aria che Tira, talk show di La7 condotto da Francesco Magnani, e approfondisce le conseguenze economiche derivanti dallo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina e il taglio del gas portato avanti da Mosca: “La situazione è molto molto complessa, perché è chiaro che Putin sta usando la fornitura di gas o chiudere i rubinetti come un ricatto, come un’arma contro l’Europa. Quindi Putin sta ammazzando la crescita del PIL in Italia e nel resto d’Europa per cercare di convincere l’Europa a mollare la resistenza in Ucraina, lasciandogli prendere tutto. In Italia il piano di Cingolani riguarda 4 o 5 elementi chiave, ma non tutti arrivano prima di questo inverno”. 

 

 

“C’è - snocciola punto per punto il giornalista statunitense - la diversificazione delle forniture di gas, invece che dalla Russia arriverà dall’Algeria, dal Mozambico, dall’America. C’è la questione di comprare gas liquido da gas e altri paesi, ma ci vuole un tempo di transizione di 6 o 12 mesi, perché bisogna potenziare i rigassificatori presenti in Italia e c’è bisogno che a Piombino o in un altro posto accettino il rigassificatore temporaneao flottante vicino al porto e questo è difficile. C’è l’accelerazione sulle rinnovabili e la possibilità di aumentare l’uso del fotovoltaico, ma anche questo impiega molto tempo e incontra il problema della burocrazia. Infine c’è da riempire lo stoccaggio, in modo ad avere le risorse sufficienti per l’inverno per mitigare e ridurre il taglio di Putin”. 

 

 

“Questo inverno - prosegue Friedman - potrebbe essere molto difficile, l’inflazione resterà alta, la guerra continuerà, perché Putin non ha nessuna intenzione di smettere. Quindi l'unica risposta in questo momento sono i ristori, da un lato quelli del governo che riducono il costo della benzina e si spera che sul piano europeo ci sia un aiuto alle imprese e alle famiglie. Ma saranno comunque ristori insufficienti, l'inflazione e il prezzo dell'energia saranno devastanti”.

 

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