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Mattia Santori svela di coltivare cannabis, Diego Fusaro lo annienta: “Sardina che segue la globalizzazione mercatista”

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“Quest’anno ho già raccolto: 60 grammi di marijuana”. Mattia Santori delle Sardine e consigliere comunale in quota Partito Democratico a Bologna parla così della sua coltivazione di cannabis casalinga in un’intervista a Repubblica, nella quale chiede un passo avanti per una legge che legalizzi tale comportamento. “Non solo la consumo, ma la produco per uso personale. Non è legale? Al momento per colpa dell’articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti equipara l’auto coltivazione allo spaccio per cui io rischio sino a 6 anni di carcere. È assurdo». 

 

 

Santori ha svelato di coltivare tre piantine: «Acquisto i semi da un canapaio che paga le tasse, ho comprato le mie attrezzature, e tutto questo è già legale. In questo modo so dove vanno i miei soldi. Il mercato della cannabis alimenta la criminalità organizzata. Io non voglio che il mio consumo ricreativo di una canna ogni tre giorni vada ad arricchire un criminale, per questo dico che il mio è un comportamento virtuoso. Dobbiamo smetterla di pensare alla lotta per la legalizzazione della cannabis solo per i pazienti, ci sono 6 milioni di consumatori che ora vengono considerati criminali. Il Parlamento si accorga di quella che è la realtà del Paese». 

 

 

Le parole del leader del movimento delle Sardine hanno scatenato la reazione di Diego Fusaro, filosofo, che su Twitter, ha pubblicato un commento tranchant sull’intervista di Santori: «Progetti ambiziosi e di ampio respiro, davvero. Si chiamano sardine perché seguono le correnti del pensiero unico della globalizzazione mercatista».

 

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