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Alessandro Orsini putiniano? La replica a Cartabianca: “Demonizzazione”. Poi lancia la sfida a Mario Draghi

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Alessandro Orsini va al contrattacco. Il professore della Luiss è stato inserito nell’elenco del Corriere della Sera sui presunti membri di una rete di disinformazione filo-russa e nel corso della puntata del 7 giugno di #Cartabianca, il talk show di Rai3 che vede al timone Bianca Berlinguer, ha risposto con rammarico all’articolo: “Io mi sono molto dispiaciuto per l'articolo del Corriere della Sera in cui ero citato come putiniano. Questa è una campagna di demonizzazione e mistificazione, condita da fake news come quella secondo cui sarei stato licenziato dall’Università. Ci sono milioni di italiani che non credono più al Corriere che ha scatenato una campagna di demonizzazione contro gli intellettuali liberi che si contrappongono alle politiche inumane del governo Draghi. Se Draghi non smentirà di aver chiesto di indagare su di me e altri intellettuali liberi, se non smentirà affermerò che è un uomo non degno di essere il presidente del Consiglio”.

 

 

Il discorsi si sposta poi sulle parole anti Occidente di Dmitry Medvedev: “La Russia - sottolinea Orsini - in questo momento è come un toro impazzito che è stato infilzato tante volte. L’Occidente ha inflitto molte umiliazioni e sconfitte alla Russia dal '91 ad oggi, e questa è solo una constatazione storica. Quando avrà preso il Donbass, Vladimir Putin farà un respiro profondo e cercherà di capire come l'Occidente si porrà. Se assumerà ancora una posa muscolare o si aprirà ad alcune concessioni. Nel primo caso - avverte e chiosa Orsini sui destini della guerra in Ucraina - Putin distruggerà Kiev".

 

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