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L'aria che tira, Vittorio Sgarbi fa impazzire David Parenzo: Ucraina come la Russia, oppositori silenziati

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Un Vittorio Sgarbi spiazzante quello visto mercoledì 1 giugno a L'aria che tira, il programma di La7. Il parlamentare e critico d'arte affronta il tema della democrazia in Ucraina prima e durante la guerra scatenata dalla Russia da una angolatura che la conduttrice Myrta Merlino e, soprattutto, il giornalista David Parenzo non si aspettavano. 

 

"Vorrei chiarire in modo definitivo che di fronte a qualunque persona democratica la guerra non è il mezzo per affermare principi giusti ma è una sconfitta per tutti, per i vincitori e per i vinti", premette Sgarbi raccogliendo il consenso della padrona di casa. "La morte delle persone è comunque una sconfitta.  Ma il tema di fondo è questo: perché non appare mai un oppositore" di Volodymyr Zelensky quando il presidente ucraino "parla in televisione?", è il primo di una serie di interrogativi che dipingono in una luce diversa il livello della democrazia nel Paese invaso. 

 

Sgarbi continua a spron battuto: "Perché in Ucraina sono stati chiusi 11 partiti di opposizione perché erano tendenzialmente filo-russi? Perché i comunisti e le sinistre in Ucraina sono fuorilegge da chissà quanto tempo? E perché la legge marziale impone a tutti i maschi tra i 16 e i 60 anni di non lasciare il Paese?". Parenzo non ci sta: gli uomini non possono lasciare l'Ucraina perché sono in guerra, ribatte il giornalista de La Zanzara. "Ma sono in guerra anche in Russia. La democrazia in Ucraina prima della guerra era identica a quella della Russia", sintetizza il critico d'arte. "Se noi abbiamo esaltato" gli oppositori della guerra in Russia, con l'Ucraina non possiamo farlo, conclude Sgarbi, perché "non possono parlare". 

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