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Body shaming: Chiara Nasti, Nicolò Zaniolo e il caso del gamberetto

Christian Campigli
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Qual è il confine tra lo scherzo, la volgarità gratuita e la derisione violenta? Un quesito complesso, tornato di stretta attualità dopo il vespaio di polemiche innestato da Chiara Nasti.

La popolare influencer, compagna del calciatore della Lazio Mattia Zaccagni, ha pubblicato un post nel quale prende in giro, per le dimensioni del suo attributo maschile, l'ex fidanzato, il calciatore della Roma, Nicolò Zaniolo. La ventiquattrenne aspetta un figlio da Zaccagni e non ha apprezzato il coro dei tifosi giallorossi, che, durante i festeggiamenti per il trionfo in Conference League, hanno messo in dubbio la paternità del nascituro. “Il figlio di Zaccagni è di Zaniolo”. L'influencer da due milioni di follower si è molto risentita e, tramite la rete, ha replicato in modo fin troppo diretto. Senza peli sulla lingua. “Mmmm che con quel gamberetto non si sa come già ne abbia avuto uno”. Parole volgari, stupide, perché giudicano le dimensioni delle parti intime di Zaniolo come non all'altezza di poter generare un figlio. Una battuta senza dubbio fuori luogo, perché va a toccare un tasto scoperto per ogni uomo, anche per quello più fortunato geneticamente: la propria virilità.

Ma è corretto parlare di body shaming? La Nasti ha commesso un reato? Il confine è senza dubbio sottile e la presenza dei social, autentici moltiplicatori di sfottò e prese in giro, non aiuta a gettar acqua su quello che, almeno nella Capitale, è un enorme incendio. Due le tesi contrapposte. Da un lato c'è chi evidenzia come negli spogliatoi maschili i confronti sui centimetri in zona inguinale siano una costante da sempre, in ogni sport, sia tra amici che nel mondo dei professionisti, in ogni latitudine del mondo. Dall'altro chi punta il dito contro certi teatrini squallidi, creati (ad hoc?) da una donna. Non va dimenticato che la battaglia contro il body shaming è infatti stata portata avanti proprio dalle donne, contro certe derisioni maschiliste sul peso, la peluria o il colore dei capelli. Tra mille dubbi, un'unica certezza relativa all'uscita di Chiara Nasti. La granitica convinzione che le parole usate da Oscar Wilde sul suo romanzo più celebre, Il ritratto di Dorian Gray, a distanza di oltre centotrenta anni, sono ancora vive, presenti, attuali. “Parlarne bene o parlarne male non importa, purché se ne parli”.

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