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Otto e mezzo, Massimo Cacciari su armi e riarmo rincara la dose e svergogna il Pd: "Marchetta di un governo impotente alla Nato"

Giada Oricchio
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“Il Pd e il governo fanno marchette alla Nato. Spendiamo da cani”, replica: "Un esercito europeo? Mah, rischiamo di sprarci tra noi". Massimo Cacciari, ospite di "Otto e Mezzo", il talk politico di LA7, giovedì 7 aprile, ha ribadito quanto già detto sull’aumento delle spese militari e la corsa agli armamenti. “Ho fatto un discorso molto chiaro distinguendo nettamente la questione delle armi dall’aumento delle spese militari che non sono confondibili” è l’incipit del filosofo che prosegue serafico: “C’è una guerra, c’è un’invasione, noi aiutiamo l’Ucraina invasa e oltre al cibo, alle medicine, di possono essere anche le armi”.

Se questo è logico, qualcos’altro non lo è secondo il professore veneto: “La decisione drammatica di partecipare a una guerra forse avrebbe dovuto essere oggetto di un dibattito politico, non di una decisione amministrativa. La forma è sostanza, una volta sarebbero venuti giù i palazzi, ormai siamo abituati al Parlamento che non esiste più”.

Cacciari ha esortato a non essere ipocriti, a non fare i sepolcri imbiancati fingendo di non sapere che siamo entrati in un conflitto seppur in difesa di un popolo invaso. Ma è sulle spese militari che l’ex sindaco di Venezia sbotta: “Fatte paesello per paesello sono soldi buttati via. Fate una politica di sicurezza europea, cosa si aumenta il Pil in una situazione in cui manca la sicurezza europea? Questa è pura follia! Ripeto: è una marchetta fatta alla Nato da un governo impotente”.

Per lo scrittore è un dato di fatto che l’insieme delle risorse europee per la difesa sono maggiori di quelle della Russia: “Non si tratta di aumentare, ma di spendere meglio perché si spende da cani, è assurdo! E poi non c’è nessun obbligo nei confronti della Nato”. Un’analisi che il direttore Lucio Caracciolo non condivide: “Non si tratta di spendere per spendere, ma perché è cambiata la guerra. Siamo tornati agli schieramenti come nella seconda guerra mondiale e la Germania riarma in modo colossale: 102 miliardi di euro, sarà il terzo Paese al mondo. Mi pare complicato per un Paese come il nostro pensare che tutto resti come prima. Bisogna riarmare bene e capire cos’è la difesa comune. Noi non abbiamo gli stessi interessi dei polacchi e viceversa, se ci mettiamo in un unico esercito che si fa? Ci spariamo tra di noi?”.

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