Otto e mezzo, Marco Travaglio demolisce Draghi sull'Ucraina: "Sapete perché non ha toccato palla"
“La guerra in Ucraina? L’Italia non tocca palla, appiattita sugli USA come una sogliola”. Marco Travaglio, ospite di "Otto e Mezzo", mercoledì 30 marzo, ribadisce di essere contrario all’aumento delle spese militari per 14 miliardi di euro “dopo due anni di pandemia” e solo per rispettare un accordo del 2014 onorato solo da 10 paesi su 30: “chissà da dove si tirano fuori visto che non si può fare scostamento di bilancio” ha sibilato il giornalista.
Il direttore de Il Fatto Quotidiano è caustico anche sul ruolo diplomatico del premier Mario Draghi: “A giudicare dalle aspettative quando Angela Merkel andò in pensione e si disse che aveva passato il testimone a Draghi ci saremmo aspettato un altro ruolo dell’Italia, soprattutto in virtù della personalità di Draghi. Mi pare che non abbia toccato la palla. Gli unici attivi sono Macron e Scholz. Noi siamo appiatti come sogliole sulla posizione americana” e per dimostrare la sua osservazione ricorda: “Quasi tutti i capi dell’Occidente hanno preso le distanze dal delirio verbale di Biden chela scorsa settimana ha preannunciato di fatto un colpo di Stato in Russia senza aver avvertito gli alleati. E’ stato smentito dal portavoce della Casa Bianca e dal segretario di Stato blinde, l’unico che non ha minimamente preso le distanze è stato proprio Draghi. Mi auguro che si stia ritagliando un ruolo segretamente, che stia facendo tante cose che non vediamo”.
Un’analisi condivisa da Lucio Caracciolo. Il direttore di "Limes" ha rivelato che il premier italiano aveva provato all’inizio a “toccare palla” prendendo un appuntamento al Cremlino per il 3 marzo ma gli americani gli hanno detto che non era il caso: “In effetti sulla guerra, l’Italia è messa da parte”.