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Otto e mezzo, Beppe Severgnini tuona contro i trecento parlamentari assenti per Zelensky, vergogna

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Giorno 28 del conflitto Russia-Ucraina. Vladimir Putin non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi anche se lo zar parrebbe in estrema difficoltà. A "Otto e mezzo" mercoledì 23 marzo si parla della guerra e della propaganda russa da smascherare. La conduttrice Lilli Gruber domanda al giornalista e scrittore Beppe Severgnini come può andare a finire. "Tanti osservatori occidentali lo avevano previsto fin dall'inizio dello scoppio della guerra. Putin è in difficoltà, l'Ucraina resiste: 44 milioni di abitanti che lui credeva di poter conquistare stile Cecenia. Se lo sogna - spiega il giornalista - Non aveva previsto nulla di quello che sta accadendo".

Poi esplode di rabbia contro chi in Italia minimizza l'invasione della Russia mentre la conduttrice lo guarda con attenzione. Il giornalista si riferisce alle assenze e alle polemiche dopo l'incontro in videoconferenza del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky con i deputati e i senatori riuniti a Montecitorio. "Chi minimizza si deve vergognare! 300 parlamentari assenti per Zelensky, vergogna! Oggi la Russia è come l'URSS, io l'ho conosciuta l'URSS: un gigante dai piedi d'argilla". 

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