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La violenza non è mai democrazia

Gabriele Di Marzo
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C’è una inconscia consapevolezza che, per far parlare di se, sia necessario sempre e comunque osare. Anche quando non sarebbe opportuno e necessario. Come se, la vera sicurezza per attirare l’altrui attenzione, fosse sempre quella di valicare la soglia che l’umana razionalità prevedrebbe. Nascono personaggi, in rete soprattutto, che tendono a superare i limiti. C’era, ad esempio, un ragazzo calabrese dalla voce simpaticissima e di una cordialità fuori dal comune, che trovava tranquillità nel mangiare ben oltre il consentito. Decine di gelati, pizze, polli, dolciumi vari. La sfida era mangiare sempre più in un periodo limitato di tempo. Omar, questo il suo nome, è mancato purtroppo nel 2021 a soli 42 anni. La domanda dell’utente, dopo aver visto un suo filmato, era sempre la stessa: fin dove si spingerà la prossima volta?

Omar, va detto, non faceva male ad alcuno. Forse solo a se stesso. Era un superare i limiti con il sorriso. Dicotomico con quanto accaduto nei giorni scorsi a Roma, quartiere Montesacro. Qui alcuni attivisti hanno organizzato un corteo in commemorazione del militante di sinistra Valerio Verbano. Nel corso della manifestazione è stato bruciato un manichino con le sembianze del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

La notizia, ovviamente, ha fatto il giro di giornali e testate di informazione. Ed oggi, molti di più, conoscono questa commemorazione. Che, attenzione, si tiene da anni. Ma i toni eccessivi di questa volta, ne hanno dato una visibilità diversa e maggiore. Ha vinto, anche stavolta, l’andare oltre. Non nel merito, ma nel metodo.

Perché, sul primo, chiaro è stato il monito del Presidente Mattarella: «Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa Presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà». Messaggio chiaro. Peccato che tra un video Youtube e una manifestazione commemorativa e politica, ci sia una differenza abissale. Alzare l’asticella su se stessi è, se non condivisibile, quantomeno rispettabile.

Farlo in una commemorazione politica, no. Bruciare manichini è violenza. Violenza non è mai democrazia. Molti di loro dovrebbero rivedere i video di Omar. Un giovanotto che amava sin troppo il cibo, ma sempre con il sorriso e le buone maniere. Così, quelli della piazza reale, forse impareranno una cosa anche dalla piazza virtuale. Anche per superare quei benedetti o maledetti limiti non deve mai mancare una cosa: la buona educazione. Loro, evidentemente, ancora non l’hanno capito. 

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