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Conte è scomparso dal radar dei social: declino digitale del leader M5s

Domenico Giordano
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Dal giorno successivo le elezioni del 25 settembre, la leadership digitale di Giuseppe Conte (nella foto) ha gradualmente perso smalto e interazioni. Non solo i numeri del periodo pandemico sono oramai uno sbiadito ricordo, ma anche il prodigioso recupero ottenuto nell’ultimo mese di campagna elettorale, sembra diventato un traguardo difficilmente raggiungibile. Il calo di attenzione, e di conseguenza, di interazioni è stato costante, ed è andato avanti mese dopo mese, fatta eccezione per una breve e flebile ripresa registrata a febbraio.

Se a ottobre dell’anno scorso la pagina Facebook di Giuseppe Conte, che può vantare 4,5 milioni di follower, ha incassato 2,3 milioni di reaction, erano più di 6 milioni a settembre, e le percentuali di interazione ai post e dell’engagement fatte registrare sono state rispettivamente dell’1 % e dell’1,6%, in questo ultimo mese invece, la somma di tutte le reaction rimane ancora sotto la soglia delle 500 mila, mentre le quote di coinvolgimento e di interazione con i post pubblicati sono precipitate allo 0,45% e allo 0,49%. Insomma, un’autentica falcidia per l’ex premier.

 

All’appello mancano quindi 1,8 milioni di reaction, ovvero, per dirla diversamente e in modo brutale, in questi mesi è evaporata una quota dell’80% dell’attenzione digitale che il leader del Movimento 5 Stelle riusciva a calamitare sui post pubblicati in pagina ogni mese. A novembre le reaction mensili erano già scese a 2,1 milioni, mentre nell’ultimo mese del 2022 il pallottoliere dei like fa registrare un totale complessivo di 1,7 milioni e, contemporaneamente, la percentuale di interazione rispetto a ottobre si dimezza passando dall’1% allo 0,57%.

Per la verità, non è andata meglio neanche su Instagram e Twitter, dove gli indicatori dell’attenzione hanno fatto segnare tutti risultati con un segno negativo: l’account Instagram, ad esempio, che alla fine di ottobre segnava un totale di interazioni di 906 mila, ha chiuso l’anno con appena 644 mila reaction, mentre sul canale Twitter la retromarcia porta le interazioni dalle 175 mila, ottenute a ottobre, alle 141 mila di dicembre.

 

Con il nuovo anno l’emorragia di attenzione non si arresta, anzi accelera ulteriormente: le reaction mensili di gennaio fanno segnare forse il valore più basso in assoluto negli ultimi 3 anni, con appena 630 mila interazioni ottenute dalla pagina Facebook, solo 52 mila quelle dell’account Twitter e altre 406 mila su Instagram. A febbraio, invece, l’aritmetica delle reaction degli account riprende a crescere, neanche di tanto e senza mai riprendere i numeri dei mesi precedenti, anche in coincidenza di alcuni eventi di attualità più sentiti o coinvolgenti. Infatti, c’è la scomparsa di Maurizio Costanzo, la lettera «anti-fascista» della preside del liceo Da Vinci di Firenze, il primo anniversario del conflitto russo-ucraino e, non di meno, il decreto con il quale Governo Meloni rivede dalle fondamenta tutto l’impianto del superbonus.

Negli ultimi due mesi, invece, riprende vigore il calo di attenzione nei confronti dei contenuti pubblicati da Giuseppe Conte, tant’è che solo in questo mese, pur se manca ancora qualche giorno, la pagina Facebook fa segnare un totale di reaction che arriva a malapena a quota 450 mila, quindi ben lontano dai risultati di ottobre, Instagram è a 220 mila, mentre Twitter è anemicamente sotto la soglia delle 40 mila reaction. Infine, per completare e dare un ulteriore conforto alla tesi della difficoltà evidente di Giuseppe Conte di tenere alta l’attenzione digitale sulle posizioni e le battaglie identitarie del Movimento 5 Stelle, c’è il dato da non sottovalutare mai dei follower: da ottobre ad aprile i tre canali hanno registrato una perdita complessiva pari a ben 95.102 follower, di cui poco meno della metà, 46.510 solo su Instagram, altri 21.458 quelli che hanno lasciato la pagina Facebook e 27.134 i follower in meno su Twitter. Certo, a lenire parzialmente le ferite c’è sempre TikTok, dove invece i follower sono aumentati di 86 mila unità, ma il dato ottenuto sulla piattaforma cinese rimane ancora una variabile «straordinaria», anche perché tutti gli altri leader politici, Conte compreso, sono proporzionalmente cresciuti in modo differente postando i loro video. 

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