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Cospito, il bombarolo a disposizione dei mafiosi

Davide Vecchi
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Giovanni Donzelli ha sbagliato. Ha sbagliato a condividere in aula le sue preoccupazioni sul fatto che il terrorista bombarolo Alfredo Cospito stia portando avanti uno sciopero della fame strumentale per aiutare i mafiosi. Perché il punto è questo: Cospito è una semplice banderuola, si è consegnato ai boss al 41 bis che lo usano nella speranza che le «anime belle» si impietosiscano per il suo caso e facciano pressioni sul Governo affinché riduca la stretta sul carcere duro. Proprio quanto sta accadendo.

Donzelli ha sbagliato. Ha sbagliato a dirlo alla Camera. Perché i suoi colleghi parlamentari invece di comprendere la gravità delle intercettazioni hanno preferito agguantare la banderuola e farla propria.

Donzelli ha sbagliato. Perché ha creduto di essere in una democrazia matura nella quale i rappresentanti dello Stato, eletti dal popolo, tutelano lo Stato e le sue regole e non attribuiscono loro valore a seconda della convenienza politica, lasciandosi anche loro strumentalizzare, diventando altre banderuole.

Donzelli ha sbagliato tutto questo. Ma ha commesso un errore ancora più grave: non ha agito come molti di quanti oggi ne invocano le dimissioni. Loro, solitamente, quando vogliono divulgare notizie sensibili che potrebbero coinvolgerli nelle polemiche che ne scaturiranno, le passano a qualche giornale. Che le pubblica. E solo dopo, annusata l’aria, decidono se e come cavalcarle. Donzelli ha sbagliato, è stato onesto.

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