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Caso Campidoglio, i bonus che la sinistra non paga

NUOVA GIUNTA IN CAMPIDOGLIO

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In questi giorni il centrosinistra sta sbraitando sul bonus cultura, ennesimo baluardo di una propaganda sostenuta dagli amici degli amici. A sentire loro, senza il bonus del governo, i giovani si spegnerebbero. Non ne sono così convinto ma forse perché a me i bonus non piacciono e si farebbe prima se incentivassimo una serie di defiscalizzazioni: scarichiamo l'Iva su tanti acquisti e poi vediamo se non è più agevole per tutti. Però andiamo dietro a questo rosario di bonus e vediamo come girano quando tocca a loro gestirli.

Qui a Roma, per esempio, mi sono arrivate un po' di segnalazioni sui «buoni viaggio» che il Comune ha rinnovato nel mese di dicembre «per la concessione di agevolazioni tariffarie del Servizio Taxi e di noleggio con conducente, mediante l'erogazione di buoni viaggio, per specifiche categorie di utenti». Si tratta - leggiamo - «di una agevolazione pari al 50% sul costo della singola corsa, fino ad un massimo di 20; inoltre è previsto lo sconto del 100% sul costo della singola corsa, fino a un massimo di 40, per le sole persone con disabilità certificata e rientranti in alcune tipologie specificate. Inoltre - è sempre scritto nelle istruzioni per l'uso - ogni utente avrà diritto ad un plafond di 400 e potrà utilizzare fino a due buoni viaggio al giorno».

Le corse vanno pagate col Pos. Le cose si complicano quando si avverte che «per poter fruire dei buoni viaggio, prima dell'avvio della corsa, sarà necessario assicurarsi che il tassista/ncc abbia aderito all'iniziativa e accetti, pertanto, questa modalità di pagamento. Per farlo si dovrà chiedere direttamente al tassista/ncc o alla centrale radio in caso di richiesta telefonica». Infatti che cosa succede nella pratica? Che siccome di bonus ce ne sono diversi, chi non specifica bene che si tratta del bonus del Comune rischia di trovarsi a fare discussioni col tassista con l'epilogo di dover pagare l'intera corsa. Ed è quello che sta succedendo a non poche persone convinte, nel periodo di Natale, di poter usufruire di uno sconto del 50%. ci hanno detto. «Alcuni di noi aspettano ancora il saldo della campagna precedente. Non possiamo ritrovarci con fogli di carta in mano al posto di soldi»

. Infatti al momento del saldo, la sorpresa... «Lei non aveva precisato che si trattava del buono del Comune», si sentono dire alcuni cittadini quando il tassametro è bloccato. E via con una incazzatura generale. Colpa dei tassisti? Troppo facile scaricare tutto su di loro: se il Comune pagasse con regolarità, certi disguidi potrebbero non esserci. Poi, magari un po' più di comprensione da parte degli operatori del radio taxi potrebbe evitare altre solite tensioni coi clienti. I quali già si sono dovuti misurare con la solita trafila burocratica di iscrizioni alle piattaforme, con lo spid, le credenziali e le password. Visto che al centrosinistra stanno a cuore i bonus, regoli al meglio quelli che gestisce così da evitare di lasciare il povero romano, che contava sul servizio per fare un giro di commissioni un po' più lungo del solito, una botta di tassametro. «Scusi io avevo detto all'operatore che avevo il buono. Ora cosa devo fare?». Pagare, no?

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