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Lasciate stare Giorgia Meloni e pensate a criticare Olaf Scholz

Santi Bailor
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Il tempo degli esami per l'Italia è finito. Per questo c'è da restar interdetti rispetto alle attese, di cui molte basate su critiche preventive, sul debutto in Ue di Giorgia Meloni. Non perché il centrodestra al governo non possa essere misurato ma perché mentre Meloni debuttava il cancelliere tedesco Scholz parlava della sua idea d'allargamento dell'Europa. Allargare, quasi fosse meglio che fottere. Cosa ha detto Scholz? Ha sostenuto che durante il suo primo anno «come cancelliere federale della Germania» ha avuto «l'opportunità di parlare con molti sulle sfide che deve affrontare la regione dei Balcani occidentali. La stabilità e la prosperità di quella regione non possono essere separate dalla stabilità e dalla prosperità dell'Europa nel suo insieme. L'Europa può essere completa solo con i Balcani occidentali».

 

 

I Balcani occidentali sono gli Stati usciti dall'ex Jugoslavia e poco altro: Slovenia, Croazia, Serbia, Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord, Kosovo e Montenegro. Ebbene, di questi la Croazia (come la Slovenia) han già aderito all'Ue mentre per gli altri si tratta di capire come e in che modo potranno farne parte, in quest'idea d'allargamento a est cara ai tedeschi. Ragion per cui anziché occuparsi - con un gusto quasi voyeuristico - del debutto di Meloni, la politica italiana ed europea dovrebbero chiedere a Scholz lumi sopra la sua idea di allargamento della Ue. Perché allargarsi in politica non è sempre la cosa migliore da fare.

 

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