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Guerra, il marasma ucraino nelle forze di polizia fa capire l'importanza dei nostri Carabinieri

Nicola De Felice - Ammiraglio di divisione (ris)
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In un quadro nel quale le precarie e destabilizzate aree metropolitane sono causate da un feroce conflitto quale quello russo-ucraino, senza alcun risparmio di vittime civili e dove le strutture di sicurezza locali non sono state in grado di mantenere la titolarità, le forze armate russe, ucraine o dell'esercito delle autoproclamate repubbliche del Donbass sono intervenute anche come forze di supporto all'ordine pubblico, ma in un tragico marasma che tutti noi abbiamo visto attraverso i servizi dei media. Volendo anche in questo settore suggerire una «lezione appresa» per un ipotetico specifico riferimento alle operazioni condotte dalle Forze Armate italiane in un teatro operativo internazionale, diventano essenziali i compiti che l'Arma dei Carabinieri sostiene per la sicurezza locale. Essi, infatti, devono spaziare dalle attività d'imposizione dell'ordine e della sicurezza pubblica in sostituzione della polizia indigena fino al supporto alla formazione o addestramento della polizia locale.

 

 

Mentre in Italia i Carabinieri devono svolgere compiti militari che consistono nel concorso alla mobilitazione, alla tutela della collettività nazionale nei casi di pubbliche calamità ed alla difesa del territorio e degli interessi nazionali, all'estero l'utilizzo in teatro operativo di assetti dell'Arma dei Carabinieri - dalle prime fasi di una campagna ed in presenza di un apparato di sicurezza locale inefficiente - deve contribuire alla creazione di un ambiente protetto e sicuro. Tali assetti, inseriti nell'ambito di una forza militare vera e propria, senza sovrapporsi alle attività delle altre componenti (Esercito, Marina, Aeronautica), devono completare ed integrare le capacità esprimibili dalla forza stessa, contribuendo alla risoluzione di una crisi ed all'avvio del processo di stabilizzazione e di ricostruzione di una città o di un'intera regione. Gli assetti della forza militare di Polizia devono operare tanto in unità organiche quanto singolarmente nello svolgimento di funzioni di addestramento, consulenza e di tutoraggio. La forza militare di Polizia deve essere specializzata principalmente alla raccolta di informazioni da varie fonti nelle aree operative di interesse, soprattutto nell'ambiente civile, al fine di costituire un patrimonio informativo utile alle esigenze del Comandante sul campo e a Roma in una visione sia operativa che strategica. I contatti con la popolazione e le istituzioni locali, le organizzazioni internazionali e le agenzie non governative devono essere considerati un fattore essenziale per la buona riuscita della missione e la capacità di instaurare relazioni con la polizia locale e con le missioni di polizia delle organizzazioni internazionali deve costituire un tratto caratterizzante la forza militare italiana di Polizia.

 

 

Ma le forze militari di Polizia devono concorrere anche alla difesa integrata del territorio; in particolare, la sua componente aviotrasportata, caratterizzata da elevata mobilità, spiccata capacità di combattimento, versatilità di impiego ed accentuata autonomia operativa, deve partecipare ad operazioni di «reazione immediata» rivolte alla tempestiva tutela e salvaguardia degli interessi nazionali, ovunque essi siano in rischio di compromissione, in maniera autonoma, ma prevalentemente quale parte di un più ampio dispositivo militare ovvero in supporto alle Forze speciali.

 

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