Coronavirus, oltre la metà degli italiani teme di perdere il lavoro
ROMA (ITALPRESS) – La crisi da Covid-19 si è abbattuta su un’economia già fortemente debilitata: tra il 2007 e il 2019, infatti, ciascun italiano ha perso oltre 21.600 euro di ricchezza. Un conto molto salato, prevalentemente a causa delle forti perdite di ricchezza immobiliare e finanziaria, alla cui cifra complessiva contribuisce anche una significativa contrazione di consumi pari a circa 900 euro procapite.
E’ quanto emerge dai dati del rapporto annuale Confcommercio -Censis su fiducia, consumi e impatto del Covid-19. In questo quadro l’impatto sulla fiducia delle famiglie è stato piuttosto pesante. Dopo 6 anni, infatti, il saldo tra ottimisti e pessimisti torna a registrare valori negativi di entità mai raggiunta prima. Gli ottimisti, in aumento dal 2013, si dimezzano scendendo al 22,4%, mentre aumenta la quota di pessimisti che si attesta al 52,8%, più del doppio rispetto al 2019. La percentuale dei pessimisti rispetto alla situazione del Paese è pari al al 67,5%. Il timore di perdere il posto di lavoro o il rischio di veder ridotta, se non compromessa, la propria posizione reddituale preoccupa il 57,4% degli italiani, con un 18,6% che si dichiara particolarmente preoccupato. Al primo posto tra gli effetti dell’emergenza sanitaria sui redditi, risulta proprio la riduzione dell’attività lavorativa e dei redditi da lavoro (per il 42,3%), seguita dalla sospensione totale dell’attività (25,8%) e dalla cassa integrazione (23,4%). Durante la fase di lockdown alcune attività specifiche sono state impedite e questo ha determinato, tra chi le aveva previste, la rinuncia ad alcune spese: circa la metà delle famiglie ha dovuto rinunciare definitivamente a periodi di vacanza già programmati e il 23% all’acquisto di beni durevoli, come mobili, elettrodomestici, auto. Per molte famiglie invece non si è trattato di una rinuncia definitiva ma di un rinvio alla fine dell’emergenza. Focalizzando l’analisi sul tema delle vacanze estive, a regnare è l’incertezza: oltre la metà delle famiglie non ha infatti programmato nulla e circa il 30% rimarrà a casa non avendo la disponibilità economica. Percentuale, quest’ultima, che sale al 57% per i livelli socio economici bassi). Solo il 9,4% si permetterà il “lusso” di partire ma con una riduzione di budget e di durata.
(ITALPRESS).