Il Gruppo FS, guidato dall'ad Luigi Ferraris, lancia il piano di autoproduzione dell'energia
Centotrenta milioni di euro per venti impianti fotovoltaici lungo le linee ferroviarie italiane, con l’obiettivo di generare oltre 300 MW entro il 2024. E un nuovo bando, da lanciare a ottobre, che prevede l’installazione di altri quaranta impianti dal nord al sud d’Italia. Entra nel vivo il maxi-piano del Gruppo FS Italiane guidato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris per autoprodurre energia pulita e arrivare a coprire – attraverso l’autoproduzione – il 40% circa del proprio fabbisogno energetico. FS, infatti, consuma il 2% della domanda di elettricità nazionale ma nel corso dei prossimi dieci anni punta a installare 2GW di impianti alimentati principalmente da fotovoltaico che incrementerà del 10% la produzione complessiva degli impianti di energia solare già installati oggi in Italia riducendo la dipendenza energetica del Paese da fornitori stranieri. L’investimento complessivo è di oltre 1,6 miliardi di euro.
Il piano di autoproduzione di energia contribuirà all’obiettivo del Gruppo di raggiungere la carbon neutrality al 2040, dieci anni prima dei target europei, e si affianca alle azioni che FS sta mettendo in campo per ridurre il consumo energetico delle proprie attività, dalla coibentazione degli impianti industriali alle iniziative per l’efficientamento energetico come l’installazione a tappeto di lampade LED a basso consumo nelle officine, nei sottopassi e alle pensiline fino al rinnovo della flotta dei treni merci e passeggeri con convogli più moderni, e quindi più performanti ed efficienti.
Per accrescere l’autoproduzione di energia elettrica pulita, FS attraverso la controllata Ferservizi ha infatti già lanciato un bando europeo dal valore di 130 milioni di euro per la progettazione esecutiva e la realizzazione di venti nuovi impianti fotovoltaici da eseguirsi presso zone limitrofe alle sottostazioni elettriche ferroviarie.
Quattro lotti saranno dislocati sull’intero territorio italiano in aree di proprietà di Anas e RFI, caposettore del Polo Infrastrutture del Gruppo FS. Il primo, dal valore di 20 milioni di euro, prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici nel comune lombardo di Ostiglia, a Padova, Chiavasso e a Strassoldo e Pontebba nel Friuli-Venezia Giulia. Il secondo lotto da 40 milioni comprende le località centrali di Arezzo, Grosseto, Santa Severa, Avezzano, Benevento e Contursi. Altri 40 milioni di euro per il terzo lotto incentrato sulla Puglia, a Foggia, Brindisi, Nasisi e Lecce e 30 milioni per le aree calabresi Cassano allo Ionio, Mileto, Saline Joniche e quelle siciliane di Contesse e Agira.
Un secondo bando per altri quaranta impianti sarà lanciato il prossimo autunno e permetterà al Gruppo di erogare una potenza di oltre 300 megawatt nel 2024 con l’obiettivo di raggiungere 2 gigawatt nel 2027.
Gli impianti, collegati direttamente ai sottosistemi delle gallerie Anas e alle sottostazioni elettriche di RFI, produrranno energia utile per la trazione dei treni. I luoghi dove sorgeranno fanno parte dei 30 milioni di metri quadrati di aree non funzionali alla rete ferroviaria o stradale su cui il Gruppo ha avviato, negli scorsi mesi, un censimento e sono zone limitrofe alla rete di trasmissione per l’installazione di impianti di energia rinnovabile. Una strategia volta alla valorizzazione delle aree urbane, immobili e terreni di proprietà del Gruppo che saranno riqualificati in ottica green.
Un ulteriore bacino per l’autoproduzione di energia è rappresentato dalle officine di Trenitalia, capofila del Polo Passeggeri di FS, che nel corso del 2021 ha raddoppiato la produzione di energia ad uso industriale da impianti fotovoltaici, investendo sui tetti delle officine di Verona, Torino Smistamento e Firenze Osmannoro. Ventiquattro officine FS, grazie all’installazione di impianti fotovoltaici e di mini-eolico, produrranno entro il 2025 oltre 15 megawatt di picco, corrispondente a 20mila megawattora all’anno. Sette di queste già utilizzano impianti solari fotovoltaici e per la produzione di acqua calda mentre altre otto sono in fase di avanzata realizzazione. Questi edifici, raggiungendo fino a 300 metri di lunghezza, sono luoghi strategici per ospitare numerosi pannelli solari e non soltanto contribuiranno alla riqualificazione urbana ma da officine diventeranno vere e proprie centrali di energia rinnovabile.
FS punta anche sui tetti delle stazioni per l’autoproduzione di energia. Gli investimenti in nuovi impianti fotovoltaici nelle stazioni riguardano l’individuazione e lo sfruttamento di grandi superfici di copertura dei fabbricati, compatibilmente con i vincoli tecnici e paesaggistici legati ad edifici di pregio storico e architettonico. Un primo intervento riguarda un maxi parco fotovoltaico da realizzare in varie fasi sulla copertura del nuovo parcheggio di Roma Termini, da circa 2.100 pannelli solari e una potenza totale di 1 megawatt di picco a regime. Un’opera con un investimento di circa 2,7 milioni di euro che si estende su una superficie di 10 mila metri quadri e sarà connessa alla rete di distribuzione elettrica in bassa tensione della stazione e consentirà di ridurre il prelievo di energia dall’infrastruttura pubblica. Oltre al nuovo parcheggio di Roma Termini, diventeranno ecologiche nei prossimi anni numerose altre coperture, potenzialmente per circa 50 mila metri quadri complessivi di aree nelle grandi stazioni, capaci di coprire il 10% circa dei fabbisogni energetici delle stazioni. Già nel corso del 2023 saranno oggetto di specifici studi di fattibilità ed attività progettuali ulteriori aree a Roma Termini, la copertura del nuovo parcheggio di Napoli Centrale e spazi a Firenze SMN, con l’obiettivo di avviare la realizzazione dei relativi interventi dall’anno successivo.