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L'azienda del Viagra fa il vaccino. Come diventerà il coronavirus? Blu, ovviamente

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Lo produce la Pfizer, la stessa azienda del Viagra. E allora, come sarà il coronavirus dopo l'arrivo del vaccino? Blu, naturalmente. Giocando con Photoshop ecco la nuova "versione" del virus, aspettando i sieri che promettono di salvare la vita al mondo.

Tornando seri, il colosso farmaceutico Pfizer ha registrato il suo boom nel 1998, proprio con il Viagra. Era il 27 maggio, quando la Food and Drug Administration rilasciò l’autorizzazione per la vendita della famosa "pillola blu" sul territorio americano e soltanto quel giorno si registrarono ben 65 milioni di prescrizioni mediche in tutto il mondo.

In realtà, i ricercatori di Pfizer stavano testando il sildenafil come rimedio all’angina pectoris, quando scoprirono la sua capacità di guarire le disfunzioni erettili. Un vero e proprio toccasana per i conti. Anche Pfizer tuttavia ha "sofferto" per il Covid: nel terzo trimestre l’impatto ammonterebbe a 500 milioni visto che gli utili sono scesi del 71%, e il giro d’affari è calato del 4% a 12,13 miliardi di dollari, al di sotto delle attese degli analisti che erano per ricavi per 12,31 miliardi. Per il 2020 la forbice di utili è stata ristretta a 2,88-2,93 dollari ad azione contro i 2,85-2,95 indicati in precedenza.

Lo slogan di Pfizer è emblematico: «Lavorare insieme per un mondo più sano». Viagra a parte, adesso possono dirlo forte.

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