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Washington, due miti del pattinaggio di figura tra le vittime del disastro aereo: ecco chi sono

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Evgenia Vasilevna Shishkova e Vadim Vladimirovic Naumov, partner sul ghiaccio e nella vita, sono stati veri e propri miti del pattinaggio di figura, vincendo nelle coppie d’artistico titoli mondiali e medaglie per l’Unione Sovietica, per la Comunità degli Stati Indipendenti e per la Russia. Assieme al figlio Maxim (pattinatore e nazionale Usa), erano tra i 64 passeggeri del volo dell’American Airlines che nei cieli di Washington si è scontrato con l’elicottero Sikorsky H-60 dell’esercito americano nella fase di atterraggio all’aeroporto Ronald Reagan della capitale. Lei 52 anni, lui 55, nati e cresciuti nell’allora Leningrado sul ghiaccio dello storico Yubileyny Ice Palace dove erano allenati da Ludmilla Velikova, nel 1998 si sono trasferiti negli Stati Uniti a Simsbury, nel Connecticut, per aprire una scuola di pattinaggio: una sorta di tradizione per gli ex campioni delle nobili lame. 

 

 

Evgenia aveva iniziato a pattinare nel 1980, all’età di 8 anni con l’allenatrice Pirogova ma tre anni dopo venne affiancata da Vadim. Il primo importante risultato nel settembre del 1989, a Oberstdorf, ancora Germania Ovest, dove arrivarono secondi al ‘Nebelhorn Trophy’. Nel gennaio del 1991, Shishkova-Naumov completarono il podio degli Europei di Sofia (prima partecipazione) integralmente firmato ‘CCCP’, l’ultimo della storia. Ai Campionati continentali la coppia di San Pietroburgo conquistò altri tre bronzi (1992, 1993 e 1995) con in mezzo l’argento nel 1994. È stato quest’ultimo l’anno nel quale Evgenia e Vadim prima sfiorarono la medaglia alle Olimpiadi di Lillehammer (quarto posto dopo essere stati quinti due anni prima ad Albertville) e poi si presero l’oro ai Mondiali di Chiba, in Giappone, dopo essere stati bronzo l’anno precedente a Praga. Nel 1995, dopo il matrimonio celebrato il 7 agosto nella città degli Zar, arrivò la vittoria nella prima edizione del Grand Prix e il secondo titolo nazionale russo. 

 

 

Il ritiro è datato 1998, dopo la mancata convocazione nella squadra olimpica russa per i Giochi di Nagano. Tre anni dopo il trasferimento negli Stati Uniti e la nascita del figlio Maxim. Nella loro carriera da allenatori, i due coniugi avevano ottenuto ottimi risultati con la coppia americana Katherine Orscher e Garrett Lukas, campioni Usa nel 2005 e medaglia di bronzo ai Four Continents nello stesso anno. A bordo dell’aereo dell’American Airlines c’erano diversi giovani pattinatori figli di emigrati russi allievi della scuola Shishkova-Naumov, e c’era anche la 59enne Inna Volyanskaya, allenatrice dopo una buona carriera nelle coppie d’artistico assieme a Valery Spiridonov, poi diventato per un periodo suo marito. Inna era della generazione precedente di Shishkova-Naumov e, sotto la guida della leggenda del pattinaggio prima sovietico e poi russo, Tatiana Tarasova (oggi 77enne), si prese diverse soddisfazioni in gare internazionali agli inizi degli anni ’80, con sei vittorie complessive. Nel marzo del 2017 si era trasferita in Virginia.

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