Siria, la Russia è costretta alla fuga: dove vengono spostate le armi
La Russia sta ritirando sistemi di difesa aerea avanzati e altre armi sofisticate dalle sue basi in Siria e le sta trasferendo in Libia. Lo hanno rivelato al Wall Street Journal fonti americane e libiche, confermando le ipotesi fatte nei giorni scorsi, secondo cui Mosca, dopo il crollo del regime di Bashar al Assad, avrebbe puntato sull’est della Libia per farne la sua nuova base nel Mediterraneo. Secondo le fonti, cargo russi hanno trasferito l’equipaggiamento, tra cui radar per i sistemi intercettori dei missili S-300 ed S-400, dalle basi in Siria - usate dalla Russia come hub per far arrivare in Africa i mercenari della ex Wagner e le armi destinate ai Paesi dove hanno esteso la loro influenza politica e militare - alle basi della Cirenaica sotto il controllo di Khalifa Haftar. Rimasta ‘scoperta’ in Siria, dove aveva installato la base navale a Tartous e la base aerea a Hmeimim, Mosca si è rivolta al vecchio alleato, che già negli anni scorsi aveva ospitato centinaia di uomini della Wagner a Jufra, da impiegare nel conflitto contro Tripoli. Né Haftar né il Cremlino hanno risposto alle richieste di commento del Wsj, che ricorda quanto scritto l’anno scorso, con le rivelazioni di incontri tra funzionari russi e l’uomo forte della Cirenaica per discutere dei diritti di attracco a lungo termine nei porti di Bengasi o Tobruk. Quest’ultimo porto, secondo una fonte americana, Mosca potrebbe decidere di ammodernarlo per ospitare le sue navi da guerra. In cambio, Haftar otterrebbe la protezione russa contro le milizie dell’ovest sostenute dalla Turchia, ‘sponsor’ del governo di Tripoli.
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L’espansionismo russo nell’est della Libia potrebbe però scontrarsi con l’opposizione degli Stati Uniti e dei Paesi europei che hanno interessi nella regione, dall’Italia alla Francia: già nei mesi scorsi, ben prima degli ultimi eventi in Siria, il direttore della Cia, William Burns, era stato a Bengasi per chiedere ad Haftar di mandare via i russi della Wagner. E la fonte americana citata dal giornale precisa tra l’altro che non è chiaro se le armi che Mosca sta trasferendo saranno dispiegate in Libia o saranno riportate in Russia. Intanto, per ora, sembra che gli aerei russi facciano scalo regolarmente nel Paese nordafricano.
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Un cargo di proprietà del ministero per le Emergenze - che è coinvolto in missioni militari e umanitarie - si è fermato nella Libia orientale mentre era in volo verso il Mali, dove la Russia ha una presenza militare, il 16 dicembre, per la seconda volta in una settimana, secondo il sito web di tracciamento dei voli AirNav Radar. Non è chiaro cosa trasportasse l’aereo. Un aereo cargo di proprietà di Rubistar, una società che secondo gli Stati Uniti ha consegnato personale ed elicotteri russi in Africa, ha volato da Minsk, in Bielorussia, nell’est della Libia il 13 dicembre, secondo il sito di tracciamento aereo Flightradar24. I funzionari libici hanno dichiarato che il volo trasportava attrezzature logistiche come veicoli e apparecchiature per le telecomunicazioni. Ma è probabile che abbia anche consegnato munizioni, secondo il gruppo investigativo The Sentry.
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