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Mosca, ucciso con un ordigno il generale Kirillov. Kiev rivendica

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Il generale Igor Kirillov, comandante delle truppe di difesa nucleare, chimica e biologica delle Forze armate russe, e il suo assistente sono stati uccisi in un attentato a Mosca a causa della forte esplosione di un ordigno piazzato in un monopattino elettrico. Le autorità russe hanno classificato l'omicidio del capo come un "atto terroristico" e i servizi di sicurezza dell'Ucraina (Sbu) hanno rivendicato l’attentato. "L’eliminazione del capo delle truppe di difesa dalle radiazioni, chimiche e biologiche delle forze armate russe è stata un’operazione speciale dell’Sbu", ha comunicato una fonte al The Kyiv Independent. "Kirillov era un criminale di guerra e un obiettivo assolutamente legittimo, dal momento che ha dato ordine di usare armi chimiche proibite contro soldati ucraini. La punizione contro i crimini di guerra è inevitabile", ha aggiunto.

 

 

L'esplosione che ha causato la morte del generale Kirillov è avvenuta nel sud-est di Mosca a circa 6,5 chilometri a est del Cremlino. Il dispositivo era azionato a distanza e conteneva circa 300 grammi di materiale esplosivo equivalente al Tnt, secondo quanto riportato dai media russi. Le immagini dalla scena mostrano l'ingresso del condominio, dal quale il generale e l'assistente stavano uscendo, gravemente danneggiato con segni di bruciature e finestre rotte, con macerie sul pavimento. Una donna che ha sentito l'esplosione questa mattina ha raccontato ai media internazionali che l'esplosione è stata "molto forte". "All'inizio abbiamo pensato che potesse essere stato scaricato del cemento o qualcosa di simile - ha raccontato un residente locale -. Ma l'esplosione è stata così forte che non sembrava un cantiere. È stato molto spaventoso". 

 

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