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Striscia di Gaza, i palestinesi bocciano la proposta di Israele: "Trappola"

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Le autodefinite "Fazioni della Resistenza palestinese" in un post su Telegram hanno bocciato la proposta israeliana di inviare forze arabe per gestire la Striscia di Gaza. In una dichiarazione rilasciata a Damasco, le "Fazioni" hanno messo in guardia dal pericolo di allinearsi a tali proposte, in quanto costituiscono «una trappola e un nuovo inganno sionista, volto ad attirare alcuni Paesi arabi a servire i suoi piani e il suo progetto dopo il suo significativo fallimento sul campo». Secondo quanto si legge nel comunicato «Israele insieme agli Stati Uniti "sta cercando di aggirare la vergognosa sconfitta subita tramite l’assistenza di alcuni Paesi arabi e di alcuni dei loro strumenti nella regione per far uscire l’esercito di occupazione dal grande pantano in cui è caduto nella Striscia di Gaza".

 

 

 

 

Ma cosa aveva proposto Tel Aviv per la gestione della Striscia di Gaza? Creare una forza militare multinazionale con truppe provenienti dai Paesi arabi per garantire l’ordine e scortare i convogli di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. È la proposta avanzata dal ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, durante la sua visita a Washington questa settimana, secondo quanto riferito da due alti funzionari israeliani ad Axios. Stando al portale, la proposta nasce dall’esigenza di Israele di ridurre la pressione per la questione degli aiuti a Gaza che, secondo le Nazioni Unite, è sull’orlo della carestia. I funzionari israeliani ritengono inoltre che una forza multinazionale potrebbe aiutare a stabilire un’alternativa al governo di Hamas nell’enclave. Il piano prevede che la forza araba resti a Gaza per un periodo di transizione limitato e sia responsabile della messa in sicurezza del molo temporaneo che gli Stati Uniti costruiranno al largo della costa e della scorta ai convogli umanitari in modo che gli aiuti raggiungano la popolazione senza il rischio che possano essere saccheggiati da Hamas.

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