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Guerra in Europa, Tusk: "Un concetto reale". E smonta i teoremi su Meloni

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Siamo in una fase prebellica e la guerra in Europa è un'ipotesi reale per la prima volta dal 1945. Il premier polacco Donald Tusk intervistato dai media del consorzio Lena, tra cui Repubblica, spiega che se l'Ucraina "perde, nessuno potrà più sentirsi al sicuro in Europa". La guerra è inevitabile? "È una domanda che ci si pone ovunque... Non voglio spaventare nessuno, ma la guerra non è più un concetto del passato. È reale, è già iniziata più di due anni fa. La cosa più preoccupante è che ogni scenario è possibile. È la prima volta dal 1945 che ci troviamo in una situazione del genere. So che sembra devastante, soprattutto per i più giovani, ma dobbiamo abituarci mentalmente all’arrivo di una nuova era. È l’era prebellica. Non sto esagerando. Sta diventando ogni giorno più evidente", spiega il capo del governo della Polonia. Nei giorni scorsi gli sconfinamenti dei missili russi hanno fatto innalzare l'asticella della tensione. Varsavia ha parlato della possibilità, da parte della Nato, di valutare l'abbattimento dei missili che minacciano cielo e suolo dei Paesi del patto atlantico.

 

Se la Russia dovesse vincere la guerra? "Abbandoniamo i “se” - riusponde Tusk a Repubblica - Il nostro obiettivo principale deve essere quello di proteggere l’Ucraina dall’invasione russa e di tutelare la sua indipendenza e integrità. Il destino dell’Ucraina è soprattutto nelle nostre mani. Non mi riferisco alla sola Polonia o all’Ue, ma all’intero Occidente".

Al premier polacco viene chiesto del rapporto con Giorgia Meloni. "Voglio lavorare a stretto contatto con la premier ", risponde, "ha già dimostrato che, quando si tratta di geopolitica e di interessi comuni, è più europeista e responsabile di quanto ci si aspettasse". Gli intervistatori alludono a un "volto più autoritario" di Meloni sul fronte interno. "Da quello che sento dire dai suoi omologhi, non solo nel Ppe, anche dai socialisti o dai liberali, è che il ruolo positivo di Meloni a Bruxelles, nel Consiglio europeo, è ampiamente apprezzato". è la risposta di Tusk. 

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