Baltimora, quando tornerà operativo il porto: stime impressionanti
Il crollo del Francis Scott Key Bridge di Baltimora, nel Maryland, potrebbe costare agli assicuratori sino a quattro miliardi di dollari, secondo analisti interpellati dal sito d’informazione «Channel News Asia». A due giorni dall’incidente, non è ancora chiaro quando il porto di Baltimora - uno tra i più importanti degli Stati Uniti, rimasto sostanzialmente isolato a causa del crollo del ponte sul fiume Patapsco - potrà tornare operativo: proprio dalla durata del blocco delle attività dipenderà in parte l’entità del danno sostenuto dagli assicuratori, che secondo Marcos Alvares, direttore generale per i rating assicurativi globali di Morningstar Dbrs, potrebbe aggirarsi tra i due e i quattro miliardi di dollari. Se la stima si rivelasse accurata, l’incidente di martedì sarebbe una tra le maggiori perdite assicurative mai registrate nel settore, superiore anche a quelle seguite al naufragio della nave da crociera Costa Concordia nel 2012.
Barton choc sul crollo del ponte: “Ora le donne guidano navi”. Bufera social
Le indagini in merito al crollo del Francis Scott Jey Bridge, il ponte di Baltimora lungo oltre 2,5 chilometri crollato a seguito dell’impatto di una grande nave portacontainer con uno dei suoi piloni portanti, potrebbero richiedere da uno a due anni di tempo. Lo ha dichiarato Jennifer Homendy, direttrice del National Transportation Safety Board, l’agenzia investigativa indipendente degli Stati Uniti che indaga sugli incidenti nell’ambito dei trasporti e delle infrastrutture energetiche. Il crollo del ponte lungo circa 2,5 chilometri avrà un pesante impatto economico su Baltimora e non solo, dal momento che ne ha isolato il porto, un importantissimo scalo statunitense da cui vengono importate automobili e generi alimentari e da cui viene esportato carbone. Il segretario ai Trasporti degli Stati Uniti, Pete Buttigiege, ha ammesso ieri che le autorità statunitensi sono «preoccupate» per gli impatti del crollo del ponte a livello globale, soprattutto sulle catene di approvvigionamento. «Il governo federale farà tutto il necessario per riaprire il porto il prima possibile», ha aggiunto.