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Russia, l'ambasciatore ignora la convocazione: venti di guerra con la Polonia?

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La strage di Mosca fa sì che la paura di nuovi attentati resti viva. Stando a quanto si apprende, gli Stati Uniti avevano avvertito, settimane fa, sulla possibilità di attacchi in Russia, sostenendo di aver condiviso le informazioni con le autorità locali. Ma l’ ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov ha chiarito di non aver ricevuto alcuna "notifica o messaggio in anticipo" da cui emergesse il pericolo imminente. A far credere che il massacro alla sala concerti Crocus City Hall possa alimentare una dura reazione di Vladimir Putin si è inserita poi anche la denuncia della Polonia, che ieri ha fatto sapere che uno dei missili da crociera lanciati dalle forze del Cremlino ha violato per breve tempo il suo spazio aereo. "L'oggetto è entrato nello spazio polacco vicino alla città di Oserdow e vi è rimasto per 39 secondi. Durante l'intero volo è stato osservato dai sistemi radar militari", hanno riferito da Varsavia. Le tensioni non sembrano superate. L’ambasciatore russo in Polonia, Sergej Andreev, non si è presentato al ministero degli Esteri di Varsavia dopo la sua convocazione. 

 

 

Andreev ha riferito all’agenzia di stampa «Ria Novosti» di aver "ritenuto che non avesse senso parlare di questo argomento senza prove". Per questo motivo, "ho rifiutato la convocazione al ministero degli Esteri polacco", ha detto. Il diplomatico ha anche chiarito che Varsavia non gli ha presentato prove chiare a dimostrazione della validità dell’accusa. Il portavoce del ministero degli Esteri polacco, Pawel Wronski, ha richiamato la convenzione di Vienna, da cui discendono precisi obblighi per gli ambasciatori. "Ci chiediamo se l’ambasciatore stia eseguendo le istruzioni del ministero degli Esteri di Mosca e se sia in grado di rappresentare gli interessi della Federazione Russa a Varsavia", ha spiegato. 

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