Gaza, di nuovo in bilico i negoziati dopo il blitz nell'ospedale Al-Shifa
I negoziati in corso a Doha per arrivare a un cessate il fuoco fra Israele e Hamas hanno rischiato di saltare dopo l’attacco israeliano di ieri all’ospedale di Al-Shifa a Gaza. Secondo quanto si legge sulla stampa araba ripresa da quella israeliana, sono stati i funzionari egiziani presenti al negoziato a convincere i rappresentanti di Hamas a non ritirarsi dai colloqui. Una fonte egiziana informata sui fatti ha riferito al quotidiano Al-Araby Al-Jadeed con sede a Londra, che i funzionari sono intervenuti ieri per garantire che la partecipazione di Hamas al negoziato potesse continuare. Tuttavia, la stessa fonte considera improbabile che le discussioni portino a un cessate il fuoco permanente: Israele lo ha categoricamente escluso e mantiene l’obiettivo di distruggere Hamas anche una volta concluso un accordo.
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L’attuale ciclo di colloqui indiretti tra Israele e Hamas è iniziato ieri sera in Qatar, dopo l’arrivo a Doha di una delegazione israeliana guidata dal capo del Mossad David Barnea. Un funzionario israeliano ha stimato che i negoziati a Doha potrebbero durare almeno due settimane.
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«Hamas continua sistematicamente a operare da ospedali e infrastrutture civili e sfrutta civili e pazienti come scudi umani», l’affondo, nella conferenza stampa in cui ha spiegato l’attacco israeliano all’ospedale, del portavoce delle Forze armate israeliane (IDF), il contrammiraglio Daniel Hagari. «Durante l’operazione, abbiamo arrestato oltre duecento sospetti terroristi che sono attualmente sotto inchiesta, eliminato più di venti terroristi nell’area dell’ospedale, compreso il terrorista Faiq Mabhouh, che era a capo della direzione delle operazioni speciali della sicurezza interna di Hamas», ha precisato. «Durante le perquisizioni nell’ospedale, le nostre forze hanno trovato all’interno dell’ospedale armi e denaro destinati a essere distribuiti ai terroristi di Hamas. Questo denaro indica un meccanismo, un meccanismo che i terroristi hanno sfruttato, compresi gli agenti operativi di alto livello, per gestire un meccanismo di Hamas dall’interno dell’ospedale, per distribuire denaro agli agenti terroristici e da lì per inviare operazioni. Anche quando i terroristi di Hamas si nascondono all’interno dell’ospedale, i terroristi si prendono cura innanzitutto di se stessi, a scapito dei pazienti e dei civili presenti».