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Boeing, giallo per la morte del testimone chiave contro la società

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John Barnett, ex dipendente della Boeing balzato alle cronache per aver sollevato preoccupazioni sugli standard di produzione dell’azienda di aerei, è stato trovato morto il 9 marzo scorso negli Stati Uniti. Barnett aveva lavorato per Boeing per 32 anni, fino al suo pensionamento avvenuto per motivi di salute nel 2017. Qualche giorno fa aveva testimoniato in una causa contro la società, che si è detta «rattristata» dalla notizia della sua scomparsa. Secondo il medico legale, che ha datato la morte al 9 marzo, «il 62enne è deceduto per una ferita autoinflitta». 

 

 

Dal 2010 Barnett aveva lavorato come responsabile della qualità presso lo stabilimento di North Charleston, realizzando il 787 Dreamliner, un aereo di linea utilizzato principalmente su rotte a lungo raggio. Nel 2019, Barnett ha dichiarato alla Bnc che alcuni lavoratori, definiti stressati, avevano deliberatamente montato sui velivoli componenti che non rispettavano gli standard qualitativi di produzione. Barnett aveva anche affermato di aver individuato sugli aerei dei problemi importanti nei sistemi di gestione dell’ossigeno, spiegando che avrebbe potuto non funzionare, in caso di emergenza, una maschera respiratoria su quattro. L’ex dipendente aveva quindi sollevato preoccupazioni sul processo di assemblaggio, definito «affrettato» e che la sicurezza dei velivoli fosse compromessa. Accuse che Boeing ha sempre rispedito al mittente. Ma ora Barnett non c’è più.

 

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