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Titan, nel documentario spunta l'audio inedito: colpi "ritmici"

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Una vicenda che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso. Lo scorso giugno il sommergibile Titan è imploso nelle acque dell'Oceano Altantico. Il natante della squadra di ricerca Pelagic, l’Odysseus 6K, raggiunse il fondale marino dopo giorni di ricerche e il 22 giugno trovò i detriti del sottomarino, a circa 487 metri dalla prua del Titanic. Sono cinque le persone a bordo del Titan che hanno perso la vita nella spedizione diretta verso il relitto del celebre transatlantico britannico, affondato nel 1912: Stockton Rush, amministratore delegato della spedizione OceanGate; l’avventuriero miliardario britannico Hamish Harding, 58 anni; il filantropo pakistano-britannico Shahzada Dawood, 48 anni, e suo figlio Sulaiman Dawood, 19 anni; il veterano della marina francese PH Nargeolet. I cinque passeggeri iniziarono a scendere mentre Rush pilotava, ma alle 9:45 - un’ora e 45 minuti dall’inizio dell’immersione - perse il contatto con la sua nave madre Polar Prince.

 

 

Gli investigatori ritengono che il Titan sia imploso mentre scendeva nelle profonde acque del Nord Atlantico a causa dell’enorme pressione che gravava sul sommergibile, ancor prima che il rumore del botto fosse registrato. OceanGate Expeditions impiegò otto ore per segnalare il sottomarino scomparso alla Guardia Costiera degli Stati Uniti dopo aver perso i contatti. A conferma dei peggiori timori, il 22 giugno venne rivelato che i rottami del sottomarino imploso furono ritrovati vicino al sito del Titanic. Dieci giorni dopo la sua scomparsa, la Guardia costiera annunciò che tra i rottami del sottomarino erano stati rinvenuti "presunti resti umani". Lo scorso ottobre la Guardia costiera statunitense ha recuperato e riportato a galla i resti del relitto e delle vittime.

 

 

L’operazione è stata eseguita dagli ingegneri della sicurezza della Commissione investigativa sugli incidenti marittimi della Guardia costiera degli Stati Uniti, che hanno prima individuato e poi rimosso quello che è rimasto del Titan oltre ad aver raccolto ulteriori elementi di prova dal fondo dell’Oceano Atlantico settentrionale. I frammenti prelevati dagli esperti sono stati consegnati al porto "per la catalogazione e l’analisi" e nel contempo i sospetti resti umani rinvenuti tra i rottami del sommergibile sono stati inviati a centri specialistici per le analisi. Il documentario "Il disastro del Titan: minuto per minuto" ha svelato un nuovo audio, che potrebbe rivelare una disperata richiesta d'aiuto, non arrivata in tempo. Il suono sembrerebbe corrispondere a dei colpi contro il metallo del sommergibile. L'ex capitano di un sottomarino della Marina statunitense, Ryan Ramsey, ha offerto questa ipotesi di ricostruzione: "Potrebbe essere qualcuno che bussa. È ritmico, è come se qualcuno stesse producendo quel suono, e il fatto che si ripeta è davvero insolito".

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