Russia, svelati i criteri dell'uso delle armi nucleari: i file segreti e la guerra con la Cina
Documenti militari riservati mostrano che le forze russe hanno condotto giochi di guerra che prevedevano l’utilizzo di armi nucleari tattiche durante «una fase iniziale del conflitto con una grande potenza mondiale»: la Cina. A rivelarlo è stato il Financial Times, che ha spiegato di aver avuto accesso a questi file militari «segreti» attraverso «fonti occidentali». I documenti, datati tra il 2008 ed il 2014, rivelano i criteri stabiliti dalla Russia per l’uso delle armi nucleari. Secondo gli esperti, tuttavia, sebbene risalgano ad oltre 10 anni fa rimangono rilevanti per comprendere l’attuale dottrina militare russa. Il quotidiano britannico spiega che i documenti classificati descrivono una soglia per l’uso di armi nucleari tattiche che è inferiore a quella che la Russia abbia mai ammesso pubblicamente. Tra i criteri per il lancio di un potenziale attacco nucleare figura uno scenario in cui le perdite subite dalle forze russe «porterebbero irrevocabilmente al loro fallimento nel fermare una grande aggressione nemica», una «situazione critica per la sicurezza dello Stato della Russia».
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Altre potenziali condizioni includono la distruzione del 20% dei sottomarini con missili balistici strategici, del 30% dei sottomarini d’attacco a propulsione nucleare e di tre o più incrociatori. Le armi nucleari tattiche della Russia, che possono essere lanciate tramite missili terrestri o da aerei, sono progettate per un uso limitato sui campi di battaglia in Europa e Asia, al contrario delle più grandi armi «strategiche», destinate a colpire gli Stati Uniti. Le moderne testate tattiche possono tuttavia rilasciare molta più energia delle bombe sganciate su Nagasaki e Hiroshima nel 1945.
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I piani difensivi mettono in luce i profondi sospetti nei confronti della Cina tra l’élite della sicurezza di Mosca nonostante negli ultimi anni i rapporti tra i due Paesi siano progressivamente migliorati, in particolare da quando Xi Jinping ha preso il potere a Pechino nel 2012. La guerra in Ucraina ha consolidato lo status della Russia come partner minore nella loro relazione, con la Cina che ha offerto a Vladimir Putin un’ancora di salvezza economica vitale per evitare l’impatto delle sanzioni occidentali. Eppure, anche se i Paesi si avvicinavano, i documenti mostrano che il distretto militare orientale della Russia stava valutando molteplici scenari che raffiguravano un’invasione cinese. Il ministero degli Esteri cinese ha negato che vi siano motivi di sospetto nei confronti di Mosca. «Il Trattato di buon vicinato, amicizia e cooperazione tra Cina e Russia ha stabilito legalmente il concetto di amicizia eterna tra i due Paesi», ha detto un portavoce. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha commentato sostenendo che «la soglia per l’uso delle armi nucleari è assolutamente trasparente ed è esplicitata nella dottrina. Per quanto riguarda i documenti citati, dubitiamo fortemente della loro autenticità».
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