Gaza, il leader di Hamas è "un terrorista in fuga". Le tappe nei nascondigli
Il leader del movimento islamista palestinese Hamas, Yahya Sinwar, «non comanda le sue forze» in quanto «si è trasformato in un terrorista in fuga». Lo ha detto il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, citato dal quotidiano «Times of Israel». Secondo Gallant, Sinwar è «troppo occupato con la sua sopravvivenza personale per riuscire a comandare». «Va di nascondiglio in nascondiglio, non è in grado di comunicare con l’ambiente circostante. Inoltre, negli ultimi giorni le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno rinvenuto materiali significativi nei luoghi in cui era stato di recente. Grazie a essi stiamo approfondendo i nostri studi sui piani di Hamas», ha affermato il ministro israeliano. Gallant ha aggiunto che per sconfiggere definitivamente il movimento islamista palestinese è comunque necessario un «atto politico», in riferimento a chi gestirà in futuro la Striscia di Gaza. «Solo l’avanzamento di un’alternativa politica potrà garantire la fine del governo di Hamas. Non ci sarà alcun controllo civile israeliano sulla Striscia. Questo è il momento di prendere le giuste decisioni, in modo da poter raggiungere gli obiettivi politici che ci siamo prefissati», ha detto il ministro israeliano.
“L'Italia diventerà un bersaglio”. Gli Houthi minacciano ritorsioni
Circa la metà dei combattenti del movimento islamista palestinese Hamas sono stati uccisi o gravemente feriti dalle Forze di difesa israeliane (Idf). Ad affermarlo è stato il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, citato dal quotidiano «Times of Israel». «Le Idf operano con precisione. L’operazione di terra sta progredendo e raggiungendo i suoi obiettivi. Le nostre forze operano sul terreno nella maggior parte del territorio della Striscia di Gaza», ha spiegato Gallant, precisando che «18 battaglioni di Hamas non sono più attivi come strutture militari di combattimento». «Le nostre forze si stanno muovendo con coraggio e professionalità nei tunnel che un tempo erano il luogo più sicuro per i terroristi. Raggiungeremo anche i luoghi dove non abbiamo ancora combattuto, nel centro della Striscia di Gaza e nel sud, fino a Rafah», ha concluso.