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Russia, i paesi baltici corrono ai ripari. “Linea di difesa”, escalation sempre più probabile

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Estonia, Lettonia e Lituania hanno raggiunto un accordo sulla creazione di una «linea di difesa» al confine con la Russia, che fa sempre più paura a quasi due anni esatti dallo scoppio della guerra in Ucraina. La notizia dell’intesa è stata riferita dal ministero della Difesa estone. «Gli Stati baltici hanno accettato di creare una linea di difesa baltica lungo il confine orientale. È imperativo usare il tempo con saggezza per aumentare la prontezza della difesa», ha detto il ministero in un post sulla sua pagina X (ex Twitter). Il ministero della Difesa dell’Estonia ha chiarito che l’accordo linea è stato firmato oggi a Riga dai capi dei dipartimenti della difesa delle tre repubbliche. Lo scopo della creazione di una «zona difensiva» nei prossimi anni sarà quello di «scoraggiare e, se necessario, difendersi da una minaccia militare».

 

 

Nel frattempo la Bielorussia, strettamente alleata della Russia, presenterà una nuova dottrina militare che per la prima volta prevede l’uso di armi nucleari.  L’anno scorso Mosca ha inviato armi nucleari tattiche da posizionare in Bielorussia, ma non ci sono dettagli sul numero. La nazione guidata da Vladimir Putin ha dichiarato che manterrà il controllo su queste armi, che sono destinate all’uso sul campo di battaglia e hanno gittate brevi e rendimenti relativamente bassi, ma al momento non è chiaro come la nuova dottrina possa essere applicata alle armi russe. La dottrina verrà presentata per l’approvazione all’Assemblea popolare bielorussa, un organo rappresentativo che opera in Bielorussia parallelamente al Parlamento.

 

 

Quando faceva parte dell’Unione sovietica, la Bielorussia disponeva di armi nucleari tattiche e a lungo raggio, ma dopo il crollo dell’Urss le ha trasferite alla Russia. Mosca ha usato il territorio bielorusso come trampolino di lancio per inviare le sue truppe in Ucraina il 24 febbraio 2022 e vi ha mantenuto le sue basi militari e le sue armi, sebbene le truppe bielorusse non abbiano preso parte alla guerra. Il segretario del Consiglio di sicurezza bielorusso, Alexander Volfovich, ha dichiarato che il dispiegamento di armi nucleari russe in Bielorussia ha lo scopo di scoraggiare l’aggressione da parte della Polonia, che è membro della Nato.

 

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