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Turchia, da oggi si pagherà un biglietto per entrare a Santa Sofia: rivoluzione di Erdogan

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Santa Sofia da oggi torna a pagamento, ma solo per i turisti, mentre i musulmani possono continuare a pregare «gratis» all’interno di uno dei monumenti simbolo della città di Istanbul. La decisione è stata presa dal ministro del Turismo turco, Mehmet Nuri Ersoy: per entrare nella Basilica simbolo dell’impero romano d’Oriente convertita in moschea da Erdogan, ci saranno due file separate, una per i fedeli musulmani per i quali l’ingresso rimarrà gratuito, l’altra per i turisti che dovranno pagare un biglietto del costo di 25 euro. Il ministro turco ha giustificato la decisione come necessaria «per smaltire le lunghe code all’ingresso» e garantisce che il provvedimento ha avuto il via libera dell’Unesco, che riconosce Santa Sofia come «patrimonio dell’umanità».

 

 

Una divisione che ha costretto il ministero turco a operare dei cambiamenti all’interno della struttura, in modo che il percorso dei turisti non si sovrapponga alle esigenze dei fedeli. La speranza è che, al contrario di quanto avvenuto in occasione della conversione in moschea del 2020, la bellezza degli interni della struttura venga valorizzata e non sia la bellezza dei marmi, delle colonne, ma sopratutto dei mosaici, alcuni dei quali sono stati coperti, a rimetterci. Quello che inizia oggi è il più recente sviluppo della storia di una struttura nata come Basilica cristiana, distrutta da due terremoti e ricostruita, per poi divenire moschea in seguito alla presa di Costantinopoli del 1453. Un conversione voluta dal sultano Fatih, che però diede ordine di lasciare intatti gli splendidi mosaici bizantini all’interno. Santa Sofia è stata trasformata in museo nel febbraio del 1935, 13 anni dopo la fondazione della repubblica turca e la fine dell’impero ottomano. 

 

 

A luglio 2020 una (discussa) decisione della Corte Suprema turca ha permesso al presidente Recep Tayyip Erdogan di realizzare «un sogno d’infanzia» e riconvertire Santa Sofia in moschea. In seguito a questa scelta, l’ingresso era gratuito per chiunque, musulmani e non, e questo aveva sottratto decine di milioni di euro dalle casse statali. Ora che si torna a pagare, la fila sarà smaltita e il governo turco tornerà ad incassare i soldi di turisti di tutto il mondo, attratti dall’eterna bellezza di uno dei monumenti simbolo dei rapporti tra Oriente e Occidente e di Istanbul.

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