Israele, la sinistra si accoda al Sudafrica: "Genocidio", cosa spunta online
Il Sudafrica accusa Israele di genocidio a Gaza, mentre Tel Aviv ribatte: Pretoria Il Sudafrica "sta funzionando come braccio legale di Hamas". Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Lior Haiat, alla luce del ricorso presentato dal Paese africano contro lo Stato ebraico alla Corte internazionale di giustizia (Cig). Bollando il procedimento come "una delle più grandi esibizioni di ipocrisia della storia", il portavoce sul social X ha accusato Pretoria di "ignorare il fatto che i terroristi di Hamas si sono infiltrati in Israele, hanno assassinato, giustiziato, massacrato, violentato e rapito cittadini israeliani, solo perché erano israeliani, nel tentativo di compiere un genocidio". Haiat ha quindi definito gli avvocati del Sudafrica, "rappresentanti di Hamas in tribunale", aggiungendo che Pretoria "cerca di consentire ad Hamas di tornare a commettere i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità ed i crimini sessuali commessi ripetutamente il 7 ottobre".
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Uno scontro infuocato, anche se potrebbero volerci anni prima che la Corte emetta il suo verdetto. A L’Aia, tra le manifestazioni sia pro- Israele che pro-palestinesi, si è aperto il procedimento che vede una prima sfida tra accusa e difesa: oggi toccherà al Sudafrica, rappresentata dall’avvocata Adila Hassim, esporre la propria tesi davanti ai 15 giudici eletti dall’Assemblea Generale e dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Domani invece sarà la volta della difesa di Israele. Ogni team legale avrà a disposizione circa tre ore. Non è la prima volta che la Cig viene chiamata a pronunciarsi sull’accusa di genocidio. L’Ucraina ha citato la Russia per questo crimine a seguito della sua invasione del 2022. Ma in quel caso il ricorso vedeva protagonisti i due Paesi direttamente coinvolti nella guerra, mentre il Sudafrica è un attore terzo nella disputa tra Israele e Hamas. Anche in questo caso c’è un precedente. Nel 2019 il Gambia ha presentato un’istanza contro il Myanmar per i presunti atti di genocidio commessi contro il popolo Rohingya. Sul motivo che ha spinto il Sudafrica a imbarcarsi in questo procedimento va considerato che il partito al governo, l’African National Congress (Anc), storicamente sostiene l’Olp e da tempo paragona il trattamento riservato da Israele ai palestinesi con quello dei neri sudafricani durante l’apartheid.
Ma nell'immediato cosa può accadere? Secondo diversi giuristi, riposrta Adnkronos, nel giro di alcune settimane la Cig potrebbe decidere misure cautelari, chiedendo genericamente di fermare il conflitto e poi decidere nel merito. Inoltre potrebbe sostenere che i comportamenti di Israele rischiano di configurare un atto di genocidio ad opera dello Stato. Per ottenere queste misure cautelari, il Sudafrica non ha bisogno di provare che sia avvenuto un genocidio, ma dimostrare che la Corte ha giurisdizione prima facie e che alcuni degli atti oggetto del ricorso - in questo caso il bilancio delle vittime e lo sfollamento forzato dei palestinesi a Gaza - potrebbero rientrare nella Convenzione sul genocidio. Il verdetto della Cig sarà definitivo e non potrà essere appellato, tuttavia, la Corte non ha gli strumenti per far rispettare le sue decisioni: una sentenza sfavorevole sarebbe dannosa per Israele solo a livello di reputazione e costituirebbe un precedente legale.
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Il contenzioso fa parlare in tutto il mondo e in Italia spunta una petizione online "per chiedere che Netanyahu venga processato per crimini di guerra e a sostegno della richiesta rivolta alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja dal Sudafrica, e per fermare il genocidio del popolo palestinese". È stata lanciata da Sinistra Italiana e ha già raccolto oltre 20mila firme sulla piattaforma Mettilafirma.it. "La risposta del governo israeliano al terribile attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre ha preso fin da subito la forma di una ritorsione contro la popolazione civile, una punizione collettiva del popolo palestinese - scrive Sinistra Italiana sulla sua pagina Facebook presentando la petizione - Quello a cui stiamo assistendo è un genocidio di fatto del popolo palestinese nella Striscia di Gaza, poiché appare chiara ’l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come talè come recita l’art. 2 della convenzione Onu sul genocidio del 1948, sottoscritta anche da Israele. Per questo chiediamo che il governo italiano prenda una posizione chiara e sostenga la richiesta alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia presentata dal Sudafrica affinché Israele venga indagato per la commissione di crimini di guerra". Insomma, la sinistra fa propria l'accusa di genocidio allo Stato ebraico.