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Hezbollah "non avrà limiti". E il leader Nasrallah rinnova il sostegno ad Hamas

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Il movimento sciita filo-iraniano Hezbollah "non avrà limiti" nel caso in cui Israele dovesse decidere di avviare una guerra in Libano. È quanto affermato dal segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un discorso televisivo. "Chiunque pensi a combattere una guerra con noi se ne pentirà, e una guerra con noi sarebbe molto, molto, molto costosa", ha detto. In occasione del quarto anniversario della morte del generale iraniano Qassem Soleimani (ucciso il 3 gennaio 2020 in un bombardamento statunitense a Baghdad), e il giorno dopo l’omicidio di Saleh al Arouri (il numero due del movimento islamista palestinese Hamas), il leader di Hezbollah ha dichiarato che i risultati ottenuti dall’asse della resistenza nella Striscia di Gaza sono "il frutto di due decenni di duro lavoro". Esprimendo le sue condoglianze anche alle famiglie delle vittime delle esplosioni avvenute vicino al cimitero nella città di Kerman, nell’Iran meridionale, Nasrallah ha affermato che "il sangue" e "i sacrifici" di questi "martiri" avranno conseguenze positive per la Palestina, il Libano, l’Iraq, la Siria, lo Yemen e l’intera regione. Nel suo discorso, Nasrallah ha sottolineato che il generale Soleimani è stato una "figura centrale" nei due decenni di "duro lavoro" a Gaza, perché "ha assicurato la comunicazione, la coesione e il coordinamento diretto tra le parti dell’asse della resistenza, che convergevano su una chiara visione strategica".

 

 

Nel corso del suo intervento televisivo, il leader di Hezbollah ha elogiato l’operazione Alluvione al Aqsa, avviata il 7 ottobre 2023 da Hamas contro Israele. L’operazione "ha posto fine alla strategia di deterrenza" israeliana, ha detto Nasrallah, affermando: "Israele ha fallito completamente, dal punto di vista morale. Israele, l’assassino di donne e bambini, che detiene il titolo di autore del più grande genocidio della storia moderna". "Hamas ha il più alto livello di sostegno nella sua storia tra la popolazione palestinese, e questo è un grande risultato. Anche l’immagine di Israele nel mondo è crollata", ha detto Nasrallah, aggiungendo che quello che è accaduto negli ultimi tre mesi di guerra a Gaza "ha inferto un duro colpo agli sforzi di normalizzazione (delle relazioni diplomatiche di alcuni paesi con Israele) che erano in corso". Il segretario generale del movimento libanese ha aggiunto: "Quando ho detto che l’operazione Alluvione al Aqsa del 7 ottobre era un’operazione palestinese di cui non eravamo a conoscenza, non era per prendere le distanze da questa operazione". Le organizzazioni dell’asse della resistenza "agiscono indipendentemente l’una dall’altra, ciascuna nel proprio Paese", ha spiegato Nasrallah, aggiungendo: "Ci consultiamo, ma ognuna prende le sue decisioni in base ai propri interessi e a quelli del suo popolo".  

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