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Israele-Hamas, stop ai negoziati dopo l'assassino di al-Arouri

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L’assassinio del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, a Beirut ha interrotto i negoziati per un accordo tra Israele e Hamas, e ora i colloqui si stanno concentrando sulla prevenzione di una escalation, soprattutto nel nord di Israele. Lo riferiscono fonti diplomatiche arabe al quotidiano israeliano Haaretz. Secondo le fonti coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar, «l’assassinio ha cambiato la situazione e ora non è possibile alcun progresso. Lo sforzo ora è quello di garantire che qualsiasi risposta, soprattutto dal Libano, sia misurata e consentire l’eventuale prosecuzione dei negoziati». Le fonti hanno aggiunto che una delle questioni che influenzeranno il resto dei negoziati è se Israele considererà l’assassinio di Arouri - di cui non si è formalmente assunto la responsabilità - come un «risultato che consentirà una pausa relativamente lunga».

 

 

Nelle scorse ore, prima del raid in Libano, Hamas aveva fatto filtrare la disponibilità a liberare 40 ostaggi nelle sue mani a Gaza in cambio del rilascio di 120 palestinesi detenuti in Israele. I negoziatori di Hamas avevano chiesto un giorno di cessate il fuoco per ogni ostaggio rilasciato, richiesta respinta da Israele. E ora le accelerazioni degli ultimi giorni sono state del tutto bloccate.

 

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