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Titan, la notizia che stronca ogni speranza: cos'erano i rumori captati dai sonar

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Tempo scaduto: solo un miracolo può salvare i cinque a bordo del Titan, il sommergibile scomparso domenica scorsa all'inizio di una missione nell'Oceano Atlantico per raggiungere ili relitto del Titanic. In base ai calcoli iniziali la dotazione di ossigeno del sottomarino è ormai finita. Le speranze dei soccorritori della Guardia costiera americana erano appese ad alcuni suoni captati dai sonar nelle profondità oceaniche. Ma secondo le prime analisi della Marina Usa si trattava di suoni generati dal "rumore di fondo dell’Oceano". Lo riporta l’emittente britannica Sky News.

 

Come detto la scorta di emergenza di ossigeno è probabilmente esaurita, anche se la Guardia Costiera statunitense, che sta coordinando insieme a quella canadese le operazioni di soccorso al sottomarino disperso, ha fatto sapere che continua le operazioni. "Ci capita di vedere, in casi particolarmente complessi, che conta anche la volontà di vivere delle persone. Per questo continuiamo a cercare e andiamo avanti", ha spiegato il contrammiraglio John Mauger Il sottomarino Titan di OceanGate Expeditions è dotato di ossigeno sufficiente per far sopravvivere le cinque persone a bordo per quattro giorni - 96 ore - in caso di emergenza; e sulla base della tempistica fornita nei giorni scorsi questo significava che le squadre di soccorso avevano tempo fino alle 14 ora italiana, prima che le possibilità di sopravvivenza dei cinque a bordo si esaurissero. Ma le ricerche continuano e, proprio mentre scadeva il count-down, ha raggiunto il fondo marino il Rov, il mini-robot per le acque profonde, della nave canadese Horizon Arctic, robot che ha cominciato subito a scandagliare i fondali. Pochi minuti prima era arrivato nella zona delle ricerche la nave oceanografica francese Atalante con un altro robot sottomarino, Victor 6000, da calare in acqua.

 

Il piccolo batiscafo, lungo 6 metri e mezzo, aveva interrotto le comunicazioni a meno di due ore dall’inizio del suo viaggio, volto a osservare da vicino i resti del Titanic, che si trova a più di due miglia (quasi quattro chilometri) sotto la superficie dell’Atlantico settentrionale. A bordo il miliardario britannico Hamish Harding e il magnate pakistano Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, 19 anni appena, anch’essi di cittadinanza britannica, oltre al Ceo dell’azienda, Stockton Rush, e l’esploratore francese Paul-Henri Nargeolet. Tutti accomunati dalla passione per il Titanic. Proprio in queste ore si è saputo che la moglie di Rush, l’uomo alla guida del batiscafo, è una discendente di Isidor Straus, il magnate che, insieme a sua moglie Ida, morì nel naufragio del Titanic. 

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