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Moldavia, strada sbarrata alla Russia: “Partito incostituzionale”. C'è lo scioglimento

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Altro colpo alla propaganda di Vladimir Putin. La Corte Costituzionale della Moldavia ha dichiarato incostituzionale il partito filorusso Shor e ne ha decretato lo scioglimento. La decisione, che non può essere impugnata, è stata annunciata oggi dal presidente della Corte, Nicolae Rosca, dopo oltre un mese di deliberazioni. La procedura era stata avviata su richiesta del governo moldavo. La Corte ha basato la sua decisione sull’articolo 41 della costituzione, secondo il quale «i partiti e le altre organizzazioni socio-politiche i cui scopi o attività sono diretti contro il pluralismo politico, i principi dello stato di diritto, della sovranità, dell’indipendenza e della integrità territoriale della Repubblica di Moldavia, sono incostituzionali». Il primo ministro moldavo, Dorin Recean, ha salutato la decisione della Corte, sottolineando che Shor «ha beneficiato del sostegno, anche finanziario, di servizi d’intelligence di uno stato terzo per destabilizzare la Moldova e deviare il paese dal percorso d’integrazione europea». Il partito Shor ha parlato di sentenza «politica» e suoi sostenitori hanno manifestato davanti alla Corte Costituzionali. 

 

 

La sentenza della Corte comporta lo scioglimento del partito: è stato chiesto al ministero della Giustizia di avviare le procedure per escludere Shor dal registro statale delle personalità giuridiche. I cinque deputati del partito manterranno i loro seggi, ma figureranno come indipendenti, senza poter unirsi ad altre formazioni. Ilan Shor, l’uomo d’affari che ha fondato il partito, ha lasciato il paese nel 2019. Lo scorso maggio è stato condannato in contumacia a 15 anni di carcere per corruzione e secondo alcune fonti si sarebbe rifugiato in Israele. Dall’ottobre 2002, Ilan Shor è sottoposto a sanzioni americane con l’accusa di corruzione e aver partecipato a campagne promosse dal Cremlino per destabilizzare il paese. 

 

 

Ex repubblica sovietica di 2,5 milioni di abitanti, stretta fra Romania e Ucraina, la Moldova è alle prese da anni con il problema interno dell’autoproclamata repubblica secessionista filorussa della Transnistria, dove vi sono truppe di Mosca. La tensione è salita ulteriormente con l’invasione russa dell’Ucraina. A giugno dell’anno scorso la Moldova ha ottenuto lo status di paese candidato all’Ue assieme all’Ucraina. La geopolitica è sempre in fermento.

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