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Ucraina, lo scenario inquietante di Alberto Negri: "A chi diamo le armi..."

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L'Occidente fornisce da un anno ormai all'Ucraina le armi necessarie per difendersi dall'invasione russa, ma cosa sappiamo delle perdite di Kiev? A fornire una lettura inedita del sostegno a Volodymyr Zelensky è il giornalista Alberto Negri, esperto di guerra e conflitti, intervenuto giovedì 1 giugno a PiazzaPulita, su La7. Si parla degli scenari politici legati alla crisi ucraina: "I russi contano su Trump, è il loro candidato alle elezioni negli Stati Uniti. Poi ci sono le elezioni europee e tutti devono stare attenti ad arrivare nel 2024 nel pieno di un conflitto. Il problema è capire cosa vogliono i due contendenti", spiega il giornalista. 

 

Zelensky "è stato chiaro, lo ha ribadito in Moldavia: vuole la liberazione di tutti i territori occupati - spiega Negri - Molto meno chiaro è stato Putin, ed è questo che colpisce, non parla quasi mai della guerra. Ha fatto parlare in questi giorni Prigozhin" commenta il giornalista in riferimento al capo dei mercenari del gruppo Wagner. Questi a seconda delle convenienze, solleva due scenari: la vittoria della Russia, e una lunga guerra lunga, di logoramento. Ma la verità è che sia Putin sia Zelensky "hanno perso decine di migliaia di uomini", la Russia forse più di 100mila.

 

 "Davanti a queste perdite anche la famosa controffensiva degli ucraini, sarà limitata e concentrata in alcune aree specifiche perché non hanno più gli uomini sufficienti per coprire un fronte di 1.200 chilometri, afferma Negri che fa un inciso piuttosto rilevante: "Vorrei sottolineare che noi diamo le armi a un Paese di cui noi non sappiamo quali sono le perdite militari, ed è abbastanza paradossale se vogliamo".

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