Ucraina, Zelensky in Moldavia. Medvedev: "Kiev un vespaio che va distrutto"
«Il regime che si è formato in Ucraina è un vespaio che va sterminato, deve essere distrutto». A parlare è Dmitry Medvedev, vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, durante una visita al campo di addestramento di Rudboy, nella regione di Volgograd. La "distruzione" del "regime" di Kiev, secondo Medvedev è necessaria. «Altrimenti ci sarà una minaccia costante che proviene da lì e le operazioni, come quella che stiamo conducendo da più di un anno, dovranno essere condotte costantemente». Dichiarazioni che arrivano a poche ore dall'annuncio del governo polacco di un aiuto militare assicurato alla Moldavia durante il conflitto tra Russia e Ucraina.
La Polonia ha infatti spiegato di aver inviato, in piena invasione russa dell’Ucraina, un pacchetto di armi e munizioni alla Moldavia e il ministro dell’Interno polacco, Mariusz Kaminski, ha indicato che gli aiuti militari sono stati consegnati per sostenere una «Moldavia indipendente e sovrana che vuole resistere ai tentativi di destabilizzazione interna». Su Twitter, poi, il ministro Kaminski ha spiegato che due aerei da trasporto Hercules e quattro C-295 sono stati impiegati per trasportare armi, munizioni ed equipaggiamento militare dal territorio polacco.
Intanto lo scacchiere internazionale si fa sempre più complesso e delicato. Oggi la Russia ha parlato di "tattiche terroristiche" messe in atto dall'Ucraina di Zelensky proprio al fine di colpire la popolazione civile russa. «È necessaria la risposta più dura possibile agli atti di terrorismo - ha commentato Medvedev - Questa è una lotta antiterroristica, ed è effettivamente questo che l’operazione militare speciale è diventata in gran parte, quindi ora stiamo combattendo i terroristi che uccidono il nostro popolo». Nel frattempo, dal summit della Comunità politica europea in Moldavia ha parlato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Non ci sono garanzie di sicurezza per l’Ucraina fuori dalla Nato», ha detto Zelensky cercando di incalzare gli alleati occidentali sul processo di adesione all'alleanza atlantica. Il presidente ha ricordato, poi, che col Memorandum di Budapest «l’Ucraina ha dato via il suo arsenale nucleare in cambio di garanzie sulla protezione della sua integrità territoriale. Ma ora abbiamo perso temporaneamente parte del nostro territorio e per sempre le vite dei nostri cittadini. Con la Nato è chiara la sua infrastruttura di sicurezza e garanzie, ma per quello che non è Nato quali sono le garanzie?».