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Turchia, vince Erdogan. I risultati delle elezioni presidenziali

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Recep Tayyip Erdogan vince ma non trionfa. Dopo ore con il fiato sospeso in Turchia si infrangono le speranze dell'opposizione: il presidente uscente resta al comando in vantaggio con il 52.4% sullo sfidante dell'opposizione Kemal Kilicdaroglu, fermo al 47.6%. Lo spoglio è intanto vicino al 95%. I dati, pubblicati da Anadolu, si stanno lentamente riallineando a quelli dell'agenzia Anka, cui fa riferimento l'opposizione che da ora Erdogan in vantaggio con il 51.5% sullo sfidante al 48.5%.

Nei suoi primi commenti dalla chiusura delle urne, parlando ai sostenitori su un autobus della campagna elettorale fuori dalla sua casa a Istanbul, Erdogan ha detto: "Ringrazio ogni membro della nostra nazione per avermi affidato la responsabilità di governare questo Paese ancora una volta per i prossimi cinque anni". Erdogan ha poi ridicolizzato Kilicdaroglu per la sconfitta, dicendo "bye bye bye, Kemal", mentre i sostenitori fischiavano. "L'unico vincitore di oggi è la Turchia" ha sentenziato il Sultano riconfermato al potere.

Erdogan è al potere in Turchia da vent'anni, prima come premier e poi come presidente della Repubblica. Compreso il numero dei residenti all'estero, gli elettori chiamati alle urne sono stati in tutto oltre 64,1 milioni. Durante il primo turno, il 14 maggio, Erdogan aveva registrato il 49,5% dei consensi (27,08 milioni di voti), mentre Kilicdaroglu il 44,9% (24,56 milioni di voti).

Tra i complimenti su Twitter al rieletto presidente sono spiccati quelli del premier dell'Ungheria, Viktor Orban, fra i primi leader internazionali a congratularsi con Erdogan: "Congratulazioni al presidente turco Recep Tayyip Erdogan per la sua indiscutibile vittoria elettorale!". E ancora: "Congratulazioni, signor Presidente!", ha aggiunto poi Orban in turco nello stesso post.

L'affluenza è stata di poco più dell'85%: al primo turno si era attestata all'88%. Se il dato venisse confermato, sarebbe in calo rispetto a quello del primo turno del 14 maggio, quando si era attestata all'88,84%, pur rimanendo molto alta. 

 

 

 

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