Ucraina, “tangenti e corruzione”. Arrestato il presidente della Corte suprema
Altro scandalo tra le alte sfere dell’Ucraina. Il presidente della Corte suprema ucraina, Vsevolod Knyazev, e un'altra persona sono stati arrestati perché sospettati di aver accettato una tangente. “Sono in corso misure per verificare se altre persone sono coinvolte nel reato", la dichiarazione del pubblico ministero del caso. Secondo gli inquirenti, Knyazev avrebbe ricevuto denaro da persone che hanno agito nell'interesse dell'oligarca Konstantin Zhevago, che ha negato ogni addebito.
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L’arresto è arrivato durante un’operazione anti-corruzione «su vasta scala» avviata ieri contro la Corte Suprema. Al centro dell’indagine un giro di mazzette: l’inchiesta ha permesso di confermare i sospetti che le autorità avevano già da tempo, verificati anche nelle intercettazioni sui presunti sospetti implicati e nelle perquisizioni effettuate nelle ultime ore. A carico della massima autorità del tribunale non sono state confermate accuse specifiche in attesa dell’avanzamento delle indagini, anche se si vocifera che il blitz sia scattato in quanto accusato di ricevuto una tangente di 2,7 milioni di dollari. Knyazev manterrà lo status di giudice, visto che solo il Consiglio supremo della giustizia potrà licenziarlo completamente dalla magistratura. La Corte suprema ha nominato Dmitry Luspenik presidente ad interim dell'organismo.
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