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Ucraina, Lavrov: vogliamo finire la guerra il prima possibile. L'ira di Kiev

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La Russia è interessata ad arrivare alla fine del conflitto in Ucraina il prima possibile. Il ministro degli Esteri russo, Sergei 
Lavrov, lo ha affermato in un punto stampa al termine di un incontro con il suo omologo brasiliano, Mauro Vieira, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti. "È chiaro che siamo interessati alla fine del conflitto ucraino il prima possibile. Abbiamo spiegato in modo dettagliato le ragioni di quanto sta accadendo, gli obiettivi che stiamo perseguendo in tal senso", ha detto Lavrov.

 

Parole che non suonano certo sincere alle orecchie del governo ucraino. In missione in Iraq, il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha ribadito i suoi dubbi sugli sforzi per fermare il conflitto in Ucraina, sottolineando che Mosca "vuole la guerra". In una conferenza stampa congiunta, l’omologo iracheno Fuad Hussein ha assicurato che Baghdad è pronta ad "aiutare le due parti a raggiungere prima un cessate il fuoco, poi ad avviare le discussioni". Tuttavia, per il capo della diplomazia ucraina, "la 
Russia sta cercando la guerra, e questo è il più grande ostacolo sulla via della pace". "Non ti comporti così quando vuoi la pace. Quindi qualunque cosa dicano i funzionari russi... oggi Mosca vuole la guerra", ha affermato Kuleba. "Abbiamo bisogno che la Russia sia d’accordo con un fatto molto semplice - ha aggiunto - deve fermare la guerra e ritirarsi dal territorio dell’Ucraina. Questo darà spazio alla diplomazia".

 

Intanto, le cronache della guerra si arricchiscono di un nuovo particolare agghiacciante. Due mercenari russi del gruppo Wagner hanno ammesso di aver ucciso oltre 20 bambini e adolescenti ucraini durante la guerra in Ucraina nelle zone di Bakhmut e Soledar. A riportarlo è Ukrainska Pravda, che afferma che riporta i racconti di due mercenari a Vladimir Osechkin, fondatore di Gulagu.net, sito dell’omonima organizzazione contro la corruzione e la tortura, con l’ammissione di uno dei due di aver "sparato alla testa a una bambina di 5 anni". Affermazioni respinte dal fondatore della Wagner, Yevgeny Prigozhin, secondo cui "nessuno spara mai a civili o bambini, nessuno ne ha bisogno". 

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