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Corea del Nord, stop alle comunicazioni con il Sud: cosa succede. Missile spaventa il Giappone

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Un altro missile nordcoreano nel Mar del Giappone. Inizialmente era stato diffusa dal governo giapponese il ’J-Alert’, ovvero l’avviso di allerta nazionale alla popolazione della prefettura di Hokkaido, canale di informazione diretta in tempo reale prevista solo in casi di emergenza nazionale. Emergenza poi rientrata e he ha provocato qualche protesta nel paese, per il ritardo della segnalazione e la genericità dell'allarme. Secondo le autorità militari, i missili balistici nordcoreani sono in grado di colpire il paese in meno di 10 minuti dal lancio, per cui l’avviso di allerta è partito dal momento del rilevamento del lancio da parte dei satelliti. La traiettoria tuttavia non ha interessato le isole giapponesi. 

 

Segnali di tensione erano evidenti da giorni, con l’esercitazione militare congiunta di due giorni tra Giappone, Stati Uniti e 
Corea del Sud, conclusa il 4 aprile, che ha visto la partecipazione della portaerei a propulsione nucleare della Marina degli Stati Uniti «Nimitz», seguita a sua volta in risposta ai numerosi test condotti a marzo dalla Corea del Nord su lanci di missili balistici da «postazioni mobili marine». Lunedi scorso, inoltre, si è tenuta una riunione straordinaria della Commissione militare centrale del Partito dei lavoratori della Corea, con la presenza del segretario generale Kim Jong-un, nella quale lo stesso leader aveva annunciato «operazioni di deterrenza senza precedenti». 

 

Indicatore che le tensione tra Seul e Pyongyang è alle stelle il fatto che da una settimana la Nord Corea non risponde alle chiamate di routine sulla Linea Rossa che la collega alla Sud Corea. La procedura prevede due telefonate al giorno, alle 9 e alle 15, sulla hotline militare per prevenire eventuali scontri dovuti a malintesi lungo il 38° Parallelo. 

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