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Onu, alla Russia la presidenza del Consiglio di sicurezza: scoppia l'inferno

Giada Oricchio
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Al Consiglio di sicurezza dell’Onu il Mozambico passa il testimone alla Russia: ira di Kiev. La Federazione russa, tra i cinque membri permanenti del Consiglio delle Nazioni Unite, con diritto di veto, assume la presidenza del consesso per tutto il mese di aprile. Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha intenzione di tenere un dibattito aperto sul “multilateralismo effettivo” e sulla protezione dei principi stabiliti nella Carta delle Nazioni Unite. In agenda anche l’evacuazione dei bambini ucraini dalla zona di conflitto e le sospette violazioni degli accordi di esportazione di materiale militare. Un paradosso dopo che il numero uno del Cremlino, Vladimir Putin, è stato incriminato dalla Corte internazionale dell’Aia per la deportazione di minori ucraini in Russia durante questi mesi di conflitto.

La reazione del governo di Zelensky non si è fatta attendere. “È uno schiaffo al mondo. Esorto gli attuali membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a contrastare qualsiasi tentativo russo di abusare della sua presidenza” ha scritto su Twitter il ministro ucraino degli Esteri Dymytro Kuleba. In precedenza, il chief of staff della presidenza ucraina, Andrij Yermak, aveva twittato: “È molto significativo che nel giorno di festa di uno Stato del terrore, l’Iran, un altro Stato del terrore, la Russia, cominci a presiedere il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Non è solo una vergogna. È un altro colpo simbolico al sistema di regole delle relazioni internazionali”.  Sul campo, la battaglia è sempre feroce, oggi i bombardamenti russi su Kharkiv e Kherson hanno fatto ancora vittime tra i civili, mentre lo Stato Maggiore ucraino ha reso noto che dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio 2022 la Russia ha perso circa 173.990 soldati, 3.616 carri armati, 6.981 veicoli corazzati da combattimento, 5.528 veicoli e serbatoi di carburante, 2.683 sistemi di artiglieria, 527 sistemi di razzi a lancio multiplo, 279 sistemi di difesa aerea, 306 aeroplani, 291 elicotteri, 2.248 droni e 18 imbarcazioni.

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