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Incoronazione re Carlo, i nipoti di Camilla si prendono la scena: agitazione a Palazzo

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Non ci saranno i piccoli Archie e Lilibet, ancora in forse i genitori, i Duchi di Sussex Harry e Meghan. Un ruolo di protagonisti, per la prima volta, sarà svolto dai cinque nipoti adolescenti della regina Camilla. Lavori in corso per l’incoronazione di re Carlo.  Harry e Meghan non hanno ancora sciolto la riserva, non hanno fatto sapere se parteciperanno, il 6 maggio all’abbazia di Westminster, a Londra. Ma ormai è dato per certo che ci saranno. Del resto, la maggior parte dei britannici pensa che Harry dovrebbe esserci (come ha rivelato un recente sondaggio), anche se la famiglia la pensa diversamente.

 

«Molti membri della famiglia semplicemente non vogliono più avere nulla a che fare con loro. Se devono vederli all’incoronazione, ebbene sia, ma non vogliono contatti con loro», ha spiegato un amico al Daily Mail. La coppia probabilmente in questi giorni sta negoziando con il Palazzo il livello e il coinvolgimento della loro presenza, anche se i ’royal watchers’ sono pronti a scommettere che verranno tenuti il più possibile in disparte. Ma ormai il conto alla rovescia è cominciato: l’incoronazione sarà il momento-clou di una ’tre giorni' di celebrazioni, un week-end lungo, dal sabato al lunedì, con tanto di processione dall’abbazia verso Buckingham Palace, una giornata di volontariato e concerto al castello di Windsor. Carlo vuole un evento al passo con i tempi, che affondi nella tradizione ma guardi al futuro. E la lista degli invitati parla da sé.

 

Si sa per esempio che dovrebbe finire per la prima volta alla ribalta la famiglia di Camilla: i suoi cinque nipoti adolescenti svolgeranno compiti ufficiali. La 75enne regina ha cinque nipoti, a cui è molto legata e che la chiamano con il soprannome di ’GaGà. Suo figlio, Tom Parker Bowles, ha Lola, 15 anni, e Freddy, 13; sua figlia, Laura Lopes, ha Eliza, 15 anni, e due gemelli, Louis e Gus, 13. Con un gesto forte, il re e la regina hanno deciso che i cinque ragazzi, che sono stati praticamente sempre tenuti lontani dalle luci della ribalta, parteciperanno alla cerimonia nell’abbazia, una conferma della loro vicinanza alla nonna e al marito di lei, il re. La decisione di includere i cinque adolescenti invia un messaggio evidente, che lei e Carlo sono una coppia moderna con una famiglia allargata. Non è ancora chiaro però che ruolo svolgeranno: secondo il Sunday Times, la regina avrebbero voluto che i suoi nipoti tenessero sollevato il baldacchino mentre verrà unta con l’olio santo, il momento più sacro della cerimonia; ma fonti di Palazzo lo hanno escluso.

 

Un ruolo di primo piano avranno anche George, Charlotte e Louis, i figli dei principi del Galles che dovrebbero partecipare anche al corteo verso il Palazzo reale. La loro presenza non è stata confermata da Kensington Palace, ma da quel che è trapelato i tre ragazzini, dopo aver lasciato l’abbazia, dovrebbero salire insieme ai genitori su una carrozza e con quella tornare al palazzo, dietro al re e alla regina, che saranno nella Gold State Coach, la carrozza chiusa trainata da 8 cavalli che è stata usata in tutte le incoronazioni. Non sono stati invitati all’incoronazione, invece, secondo The Times, i figli del duca e della duchessa di Sussex, il principe Archie e la principessa Lilibet. E secondo i piani attuali, come previsto, né Harry e Meghan né il duca di York prenderanno parte alla processione, che è limitata ai ’working member’ della famiglia reale; e non ci saranno neppure la principessa Beatrice e la principessa Eugenia. Il re vuole una ’slim monarchy’, pochi membri, disponibili a lavorare, vicini ai cittadini, nessuna figura imbarazzante: oltre al principe e alla principessa del Galles e ai loro figli, gli unici altri reali in processione saranno dunque la principessa Anna, sorella del re, e suo marito, il vice ammiraglio Sir Tim Laurence, i nuovi duchi di Edimburgo, Edoardo e Sophie, il duca e la duchessa di Gloucester e il duca di Kent con sua sorella, la principessa Alexandra. Anna e Sophie hanno centinaia di impegni ogni anno, a contatto con la gente, con associazioni di volontariato, con operatori sanitari.

 

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