Cosa vuol dire armi nucleari tattiche: le conseguenze del piano di Putin in Bielorussia
Dispiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia, "come gli Stati Uniti in Europa". E' la mossa annunciata da Vladimir Putin. La ragione di questa scelta, spiega il leader del Cremlino, "è la dichiarazione del Regno Unito sulla fornitura di proiettili contenenti uranio impoverito all'Ucraina". Su questo tipo di munizioni, rimarca il presidente russo, Mosca "sa come rispondere".
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Putin fa sapere che anche la Russia ha "centinaia di migliaia" di tali proiettili, anche se "non li abbiamo ancora usati". Un'arma che "non entra nella categoria di quelle di distruzione di massa" ma, essendo usata per scopi perforanti, "genera la cosiddetta polvere di radiazioni", facendola di fatto appartenere alla categoria "di quelle più pericolose".
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In una lunga intervista concessa alla televisione russa Rossiya 24, Putin rivela anche che Mosca "produrrà o modernizzerà" 1600 carri armati. Quanto all'incontro con Xi Jinping, che il presidente russo definisce "un interlocutore molto interessante", quello tratteggiato è un rapporto di grande vicinanza. "Seduti accanto al caminetto e bevendo il tè, abbiamo parlato di tutto lentamente", racconta Putin, mentre il telefono fra Pechino e Kiev resta ancora muto. Volodymyr Zelensky sottolinea di "non aver ancora ricevuto" nessuna offerta di mediazione o di incontro da parte della Cina, nonostante i suoi messaggi "diretti" attraverso canali diplomatici, con cui aveva esplicitato la sua volontà di avere un colloquio con Xi.
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Sul campo, intanto, gli occhi restano puntati su Bakhmut, dove, secondo Kiev, la situazione "si è stabilizzata" e si attendono "ulteriori munizioni" per poter dare il via al contrattacco. Rimane ancora alta anche la preoccupazione in merito alla situazione della centrale di Zaporizhziia. Il direttore generale generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi, annuncia una visita la prossima settimana. L'obiettivo del capo dell'Aiea è quello di "valutare personalmente la grave situazione della sicurezza nucleare presso l'impianto e sottolineare l'urgente necessità di proteggerlo".
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Di fronte alla crescente minaccia russa, i comandanti delle forze aeree di Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca hanno concordato di creare una difesa aerea nordica unificata. L'intenzione è quella di poter operare congiuntamente sulla base delle modalità operative già note nell'ambito della Nato. E in un conflitto ormai sempre più a 360 gradi, l'ultima provocazione arriva da Dmitry Medvedev. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo invita i cittadini a scaricare illegalmente i contenuti di Netflix e di tutte quelle piattaforme non più accessibili nel Paese, per "causare loro il massimo danno, in modo che vadano in bancarotta".