“Riprendersi Donbass e Crimea”. L'ex direttore della Cia e i piani dell'Ucraina: così Putin negozierà
Leon Panetta, ex direttore della CIA, nonché Segretario alla Difesa USA, detta la linea da seguire sulla guerra tra Ucraina e Russia. Il funzionario vicino a Barack Obama è stato intervistato dal Corriere della Sera e si è soffermato sulle tematiche di politica estera più calde: “Il problema in questo momento è che nessuno dei due campi sembra particolarmente interessato ad arrivare a una pace negoziata in Ucraina. Sia Putin che Kiev cercano il vantaggio sul campo. Questo rende molto difficile a qualunque attore esterno sviluppare un approccio che sia accettato da entrambe le parti. La cosa più importante nei prossimi mesi è che l’Ucraina possa mantenere lo slancio, per cacciare i russi dal Donbass, e io li incoraggerei a cercare di riprendere anche la Crimea. Penso che sia l’unico modo per portare Putin al tavolo negoziale”.
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Panetta approfondisce le mire di riconquista della Crimea: “Penso che dovrebbero chiarire che cercheranno di farlo, perché è la cosa che Putin teme. La Crimea è il suo bottino più importante in Ucraina e, se crede che sia a rischio, è il modo migliore per costringerlo a prestare attenzione ai negoziati. Sono - aggiunge poi - favorevole a inviare le armi di cui Kiev ha bisogno per difendersi e penso che gli F16 siano qualcosa che gli Usa dovrebbero prendere seriamente in considerazione”.
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Dopo aver espresso il suo appoggio incondizionato al governo di Volodymyr Zelensky, Panetta parla pure dei rapporti e delle tensioni con la Cina: “Penso che abbia molto senso che Joe Biden abbia una conversazione con Xi Jinping. Non c’è dubbio che i rapporti siano particolarmente tesi in questo momento, per molti motivi. È davvero importante provare ad aprire il dialogo, almeno per sviluppare una linea di comunicazione. E io credo che la Cina potrebbe avere una grande influenza nel cercare di portare Vladimir Putin a negoziare. Bisognerebbe far pressione su Xi al fine che si muova in tale direzione. La cosa più intelligente è gestire la Cina da una posizione di forza, stabilendo linee rosse su Taiwan, il Mar Cinese Meridionale, l’Ucraina, ma allo stesso tempo lavorare su quelle aree in cui l’accordo è possibile. Opporsi al dialogo è - l’avviso - miope e dannoso”.
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