Paesi astenuti alla risoluzione Onu contro la Russia: chi sta con Putin
"Un potente segnale" di sostegno a Kiev. Così Volodymyr Zelesnky commenta con un tweet l'esito del voto, all'Assemblea generale dell'Onu, sulla Risoluzione per la pace in Ucraina, nel rispetto della Carta delle Nazioni unite. Il testo, co-sponsorizzato dall'Italia, è stato approvato con 141 voti favorevoli, 7 contrari e 32 astensioni. Russia, Bielorussia, Corea del Nord, Eritrea, Mali, Nicaragua e Siria i Paesi che si sono opposti, tra gli astenuti, Cina, India e Sudafrica. L'approvazione della Risoluzione, per Zelensky è anche "una potente testimonianza della solidarietà della comunità internazionale" e "una potente manifestazione di supporto globale per la 'formula di pace' dell'Ucraina".
Alla soddisfazione del presidente ucraino fa eco quella dei Paesi che hanno votato a favore, come l'Italia, che per voce del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, afferma che "hanno stravinto i Paesi che hanno sostenuto una risoluzione che ribadisce l'indipendenza dell'Ucraina, che condanna l'invasione ma che punta a creare la pace". "C'è una vittoria molto chiara, perché quando i 'sì' battono i 'no' vuol dire che i 'si' vincono", dice Tajani, commentando il voto. "Gli astenuti non sono voti da sommare ai voti contrari - precisa - sono Paesi che si tengono fuori, quindi non partecipano al voto. Noi abbiamo votato un testo che guarda alla pace".
Nel frattempo, la Casa Bianca ha annunciato che venerdì mattina il presidente Joe Biden convocherà una riunione virtuale dei leader del G7, alla quale parteciperà anche il presidente ucraino Zelensky, per coordinare i futuri aiuti all'Ucraina. Gli Stati Uniti si apprestano inoltre a varare nuove sanzioni contro Mosca e all'invio di nuovi aiuti militari, economici e nel settore dell'energia all'Ucraina. Quanto alla possibile proposta di pace cinese, sempre la Casa Bianca ha commentato: "Vogliamo vedere la fine della guerra" e questo "potrebbe accadere se Putin decidesse di fermare la guerra", ma "al momento non vediamo ragioni o evidenze che la Russia voglia negoziare".