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Londra, condanna a 36 ergastoli per l'ex poliziotto Carrick: era uno stupratore seriale

Luca De Lellis
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È arrivata oggi la condanna del tribunale di Londra per David Carrick, 48 anni, ex poliziotto che ha confessato 24 episodi di stupro, più altre aggressioni sessuali e molestie perpetrati nell'arco di quasi un ventennio di servizio. Per un totale di 49 capi d’imputazione. Trentasei ergastoli da scontare nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nella zona sudorientale della capitale inglese, lo stesso che da anni detiene il giornalista Julian Assange. Una storia triste che ha finito per coinvolgere inevitabilmente anche la reputazione di Scotland Yard, sede del Metropolitan Police Service, responsabile del servizio di polizia nella regione londinese. Uno degli stupratori seriali più incalliti d’Inghilterra è proprio un agente dell’unità di élite della polizia che si occupava anche di scortare parlamentari britannici e diplomatici stranieri. 12 donne vittime delle sue perversioni sono per sempre segnate dalla sua violenza.

 

 

Ciò che induce a riflettere è che per diverse volte nel corso degli anni il principale corpo di polizia del Regno Unito, oltre che centro di coordinamento nazionale dell'antiterrorismo, era venuto a sapere di diverse accuse di stupro a carico di Carrick. Ma a quanto risulta non è mai stata avviata nessuna indagine interna per comprendere la veridicità dei fatti. Anzi, il poliziotto è stato sospeso dal corpo delle forze dell’ordine soltanto a seguito dell’arresto avvenuto nell’ottobre del 2021. Tanto che persino il capo della polizia, Sir Mark Rowley, non ha potuto far altro che fare mea culpa. “Abbiamo fallito. Mi dispiace: non avrebbe dovuto diventare un poliziotto. Abbiamo fallito come investigatori perché dovevamo connettere i punti riguardo la sua ripetuta misoginia. E come leader, dico che avremmo dovuto essere più determinati nell’estirpare un simile misogino”. Anche il sindaco di Londra Sadiq Khan si è espresso a riguardo, affermando di essere “nauseato e inorridito” dai reati commessi da Carrick.

 

 

Quanto al modus operandi dell’uomo, gli investigatori hanno riferito che era solito adescare le proprie “prede” attraverso alcune app di incontri online, ma anche in circostanze sociali utilizzando la fiducia che le donne gli riponevano per la sua posizione di ufficiale di polizia. Poi iniziava la tortura tipica di un sadico che godeva nell’umiliarle, ammanettandole e costringendole a restare nude per ore, insultandole e praticando pratiche sessuali da ribrezzo. Durante la lettura del testo di condanna la giudice Cheema-Grubb ha fatto riferimento ai dettagli delle brutali violenze di Carrick, sottolineandone “il totale disprezzo” per le vittime prima che per la divisa. L'uomo - ha informato la stessa giudice - si trova temporaneamente detenuto in un ospedale psichiatrico, dopo che avrebbe tentato di suicidarsi in prigione.

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