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Terremoto Turchia, centinaia di morti. L'esperto Ingv: cosa cambia nel Mediterraneo

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Centinaia di morti ed edifici crollati: un terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito la Turchia quando in Italia erano passate da poco le 2 di notte. Si parala di circa duecento vittime ma il bilancio è ancora provvisorio. L’epicentro del terremoto in Turchia è stato individuato nella provincia di Gaziantep. Coinvolta anche la Siria, dove si parla di circa  100 vittime. Il sisma è stato poi avvertito anche in altri Paesi come Libano, Grecia, Cipro e Israele: tanta la paura.

A quella principale sono seguite altre scosse di assestamento, comunque molto forti. Diramato una allerta tsunami che ha riguardato anche l’Italia, con la circolazione ferroviaria sospesa per precauzione in Sicilia, Calabria e Puglia. Adesso però questo pericolo sembra essersi ridimensionato. Il Dipartimento della Protezione civile infatti ha comunicato che è stato revocato l’allerta maremoto sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami  

 

Alessandro Amato, dell'Istituto di geofisica e vulcanologia, INGV, è intervenuto a RaiNews24: ""È stato un grande terremoto. Rompe una faglia di almeno 15 chilometri e colpisce in superficie in molti punti, Conseguenze sul Mediterrano? C'è stata un'allerta tsunami perché molto vicino alla costa, dopo qualche minuti si sono viste delle anomalie sul livello del mare. Abbiamo seguito i dati tutta la notte ma poi l'allarme è rientrato". La Turchia e in particolare la zona colpita dal sisma, nella parte meridionale del paese, è una "delle zone più sismiche dell'Eurasia", ossia la Faglia Est Anatolica "dove avvengono terremoti importante - spiega l'esperto - Scosse di assestammento ci saranno, alcune decine sono state già registrate, la più forte di 6,7". 

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