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Gerusalemme, attacco alla Sinagoga. Netanyahu minaccia i terroristi

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Dopo l'attentato alla Sinagoga di Gerusalemme Est e l'attacco del ragazzino di 13 anni che ha aperto il fuoco a Màalot Street, i vertici di Israele partono al contrattacco nei confronti dei terroristi e promettono una risposta veloce, forte e precisa. Intanto la polizia israeliana ha arrestato 42 persone nel quartiere dell’attentatore ad At-Tur, a Gerusalemme est, tra cui membri della sua famiglia, vicini e conoscenti dell’uomo per essere interrogati.

 

 

 

«La nostra risposta sarà forte, veloce e precisa. A chiunque cerchi di farci del male, faremo del male a lui e a chiunque lo aiuti - ha detto Benyamin Netanyahu intervenendo in apertura della riunione del Consiglio di Difesa - Abbiamo già effettuato numerosi arresti di sostenitori, aiutanti e istigatori del terrorismo. Questo governo agirà con fermezza, decisione e forza contro il terrorismo. E lo faremo con calma e decisione. Non stiamo cercando un’escalation, ma siamo preparati a qualsiasi scenario», ha affermato successivamente il premier di Israele. «A nome di tutti i cittadini di Israele, vorrei inviare le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle persone uccise nell’atroce e terribile attacco nella nostra capitale, Gerusalemme. Si tratta di un attacco criminale all’ingresso di una sinagoga, durante la Giornata internazionale dell’Olocausto», ha aggiunto poi Netanyahu, che ha poi ringraziato «il Presidente degli Stati Uniti, il mio amico Joe Biden, che ha parlato con me e mi ha espresso il suo shock e le sue condoglianze per questo terribile atto di omicidio».

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